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Venerdì, 19 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Bob Dylan venne a Perugia a cercare la sua Suze Rotolo

Certo che sì. Rumor, leggenda metropolitana... ma c’è chi lo ha visto

24 Maggio. Buon compleanno, Bob Dylan. Te lo diciamo da San Matteo degli Armeni. Si presenta un libro e si squaderna un quesito.

Bob Dylan venne a Perugia a cercare la sua Suze Rotolo? Certo che sì. Rumor, leggenda metropolitana? C’è chi lo ha visto. O dichiara di averlo visto coi propri occhi. Lo raccontò Francesco Mandarini (nato in via Gentile, al Borgo d’Oro) dandolo per certezza.

Ma cosa c’entra Mandarini? C’entra per il fatto che era amico di Enzino Bartoccioli, il quale poi impalmò e portò all’altare la musa del cantautore, lasciando il povero Bob con un palmo di naso. Anzi: a leccarsi le ferite e scrivere canzoni, gonfie di rabbia per l’abbandono.

Mandarini, collega operaio di Enzo alla Perugina, frequentava il Bar Turreno, allora “covo” di sinistrorsi. E l’americana comunista Suze Rotolo era della compagnia.

E il bibliotecario Gabriele De Veris tira fuori l’atto di iscrizione della ragazza all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia. Ma su questo e questioni di studi avremo modo di tornare.

Si è parlato del tema in occasione della prima nazionale, interessante presentazione, a San Matteo degli Armeni, del libro di Francesco Donadio “Freewhweelin’ in Rome. La vera storia della prima volta di Bob Dylan in Italia” [a breve la recensione].

Il filo rosso è quello dell’indagine sul se/come l’oggi Nobel statunitense, allora giovane di belle promesse, sia stato ed abbia suonato al mitico Folk Studio.

Se ne parla con Luigi Giuliani, anche con l’intervento di Luigi Grechi, fratello del più celebre Francesco De Gregori.

Difficile venirne a capo. Ma l’interesse si coagula da subito intorno alla presenza di Suze Rotolo (all’anagrafe Susan Elizabeth Rotolo), fidanzata di Bob, a Perugia. Inviata fra i travertini della Vetusta per allontanarla da quel bohemien perdigiorno e inaffidabile.

Ora è certo che Suze fu a Perugia per il corso trimestrale alla Stranieri. E che fu iscritta al corso di pittura della nostra ABA. Ma ci torniamo un’altra volta.

Suze si iscrisse il 1° settembre 1962 all’Accademia. Da studentessa, abitava alla Pensione Arco Etrusco (oggi inglobata nel Palazzo della Soprintendenza) al civico 73.

Poi, visse all’Elce, in via Lorenzini 7, dopo aver sposato Enzo Bartoccioli (nel 1972) e restò a Perugia fino ai primi anni Settanta.

Nella discussione esce anche fuori un ritratto di Enzino Bartoccioli, vissuto in via Deliziosa (in una casa di Franco Piazzoli) e frequentatore delle strutture dei Salesiani di Corso Garibaldi. Lo racconta il suo compagno di giochi Adriano Piazzoli, che lo descrive come pacato, tranquillo, riservato. E, come lui, di umili origini, rimasto peraltro orfano di padre precocemente scomparso (a soli 50 anni, come il babbo di Piazzoli). Cartoline, spigolature, annotazioni ipotesi.

Ma Bob venne a Perugia a cercare la sua Musa Suze? Pare proprio di sì. Anche se Enzo Bartoccioli non ha mai voluto aggiungere nulla a quanto raccontato dalla moglie nella sua autobiografia A Freewheelin' Time: A Memoir of greenwich Village in the Sixties, pubblicato dalla Broadway Books nel 2008.

Suze era fidanzata di Dylan. Resta famosa la foto che la ritrae al suo fianco nella foto di copertina dell'album The Freewheelin' Bob Dylan.

Certo è che Dylan venne a Perugia, ma non trovò Suze. Che nel frattempo se l’era data a gambe tornando in America. Di certo per evitare l’imbarazzante confronto.

Dylan a Perugia: saremmo disposti a giurarlo? Nec adfirmare, nec refellere, si direbbe con Livio. E Francesco Mandarini ormai non può confermare né smentire. Ma lo ha sostenuto.

Quanto a Enzo, il vedovo di Suze, non ha mai voluto dire niente. Per rispettare la memoria e la volontà della moglie, che sull’evento fece aposiopesi.

I parenti sanno qualcosa, ma tengono le bocche cucite. Dicono che una volta si presentarono due tipi, vestiti alla meglio (alla hippy) che chiesero notizie. Poteva trattarsi di Bob e di un suo amico.

Resta chi sostiene di aver visto vagare Bob giù per la Conca o per corso Garibaldi. Chissà se, quando viene per Umbria Jazz, si potrà strappagli un’ammissione? L’Inviato Cittadino ci proverà. Ma non ci conta.

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