INVIATO CITTADINO al CORCIANO FESTIVAL Al giardino dell’Antico Spedale la splendida ‘Oresteia’ di Eschilo di Maurizio Schmidt
Un cast eccezionale coi suoni dal vivo di Leonardo Ramadori
Con musiche elettroniche registrate di Bruna Di Virgilio e luci di Massimo Guarnotta.
Il Festival punta alto e propone una chicca per palati raffinati. Operazione ardita quella di presentare l’unica trilogia completa della drammaturgia greco-antica giunta fino a noi.
Goethe la considerò uno dei maggiori capolavori della poesia greca.
Si tratta di Agamènnone, Coèfore, Eumènidi, tre momenti distinti di un unico dramma che discende dall’epica omerica. Nulla sappiamo del dramma satiresco Proteo che chiudeva ritualmente la trilogia.
Agamennone (Michele Marullo), al ritorno dalla guerra di Troia, ucciso dalla moglie Clitennestra (Giulia Rossoni) e dal suo drudo Egisto (Marco Trotta).
Strepitosa la narrazione dell’araldo (ancora Marco Trotta) col clima plumbeo e delirante del buio, rischiarato dalla luce di due tripodi ai lati della scena.
(Foto Sandro Allegrini)
L’imminente catastrofe è annunciata dal Coro e profetizzata dall’inascoltata Cassandra (Lucrezia Mascellino). Un crudele assassinio “raccontato”, perché il sentimento religioso impediva ai Greci di assistere all’omicidio.
Cessa la visione di Cassandra. È pagato, da Agamennone atride, il fio dell’antico misfatto dei figli di Tieste, sgozzati da Atreo, con le carni da lui somministrate sulla mensa all’attonito genitore.
Tutti gli attori in doppia e tripla parte, riuniti ad unità nel coro, nerovestito, con scarpe da ginnastica e sgabelli a fungere da supporti di scena.
Una rappresentazione superba. Nella sua essenzialità. Preceduta da una spiegazione/teaching session in cui si racconta come il coro rappresentasse sentimenti della polis ateniese.
Cui ha fatto seguito la rappresentazione delle Coefore (pervenute in un prezioso manoscritto mediceo) che raccontano il ritorno di Oreste (Mario Berretta) dalla Focide a vendicare l’uccisione del padre. Comparirà Elettra (Lorena Nacchia) e la giustificazione religiosa e morale del matricidio.
Ma il rimorso e le Erinni tormentano Oreste e si entra nelle Eumenidi, il dramma dell’espiazione e della liberazione di Oreste dal tormento della colpa.
Le Erinni, placate dalla venerazione degli Ateniesi, diventeranno Eumenidi, ossia Benevole.
Sarà Athena (Nicoletta Epifani) a ristabilire l’equilibrio morale spezzato e a far assolvere, col suo voto decisivo, Oreste con l’istituzione del tribunale denominato Areopago.
Sarebbe iniquo non nominare Gaetano Franzese (scolta), Carola Invernizzi (Pizia), tutti nel ruolo/in più ruoli.
PS. Per onestà verso il lettore, confesso di aver assistito solo al primo atto dello spettacolo che ho dovuto abbandonare a causa di inderogabili impegni di famiglia.