INVIATO CITTADINO Acropoli ‘the day after UJ’
Un bilancio positivo e, da oggi, il riposo del guerriero
Bar e ristoranti hanno fatto il pieno. A tutte le ore, presenze garantite. Per i negozi, il rendiconto è un po’ meno brillante. Dipende dalle categorie merceologiche. Ma nessuno ha “stravenduto”, malgrado i saldi.
Ovvio: si viene per la musica e per la convivialità. Non per comprare scarpe o golfini.
Oggi a riposo la maggior parte degli operatori mangia/bevi di via Mazzini, piazza Matteotti, corso Vannucci.
Parecchie le serrande abbassate e le seggiole impilate. Sandri sta chiuso oggi e domani, recuperando il giorno di riposo di lunedì scorso in cui ha lavorato.
Si smontano palchi e gazebo. Tutto un fervere di attività, malgrado il caldo.
La Kermesse ha portato presenze significative. Buono il bilancio artistico, come documentato su queste colonne.
La città riprende fiato e mette mano alle pulizie generali.
La Gesenu ha avuto il suo daffare. Cominciavano ogni giorno la mattina presto per smaltire la quantità enorme di bottiglie, bicchieri, lattine che costellavano specialmente Piazza Grande e l’inizio del Corso.
Le bancarelle hanno ripreso la postazione abituale davanti a Palazzo Donini.
(Foto Sandro Allegrini)
Spariti musicisti di strada e venditori di patacche. In piazza Matteotti, davanti al Mercato, si attarda un maturo chitarrista che esegue brani d'antan su base registrata. A tutto volume. Senza pensare che l’acropoli di musica, e rumore, ne ha avuto abbastanza.
La città tira il fiato. Anche se in giro si vedono parecchi turisti italiani e stranieri. Ma con garbo: via dalla pazza folla. Come recita il romanzo di Thomas Hardy.