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Intervista| Il garante Infanzia Castellani: "Politica ed economia fanno poco per il vero futuro: bambini e ragazzi ignorati"

Alla vigilia della Giornata mondiale dell'Infanzia parla la garante regionale dei diritti dei minori, Maria Rita Castellani: "Dovrebbero avere la priorità su tutte le scelte politiche, le manovre economiche, sociali e familiari ma non è così"

Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata dell'infanzia: una data che ricorda la sottoscrizione della ratifica della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, un trattato internazionale in cui sono stati fissati i principi universali a tutela dei bambini e dei ragazzi di tutto il mondo. Ma che purtroppo è ancora largamente disatteso, e non solo, come si pensa, nei Paesi meno sviluppati.

A questo proposito, abbiamo intervistato la garante regionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, Maria Rita Castellani, chiedendole qual'è in generale la situazione dei bambini e dei ragazzi dell'Umbria dopo lo stravolgimento causato dalla pandemia.

"L’impatto emotivo e sociale del Covid nella vita dei bambini e dei ragazzi è sotto gli occhi di tutti. I cambiamenti di vita sono stati drastici, il distanziamento sociale e la chiusura forzata, nel migliore dei casi, hanno generato noia, malessere e irritabilità, ma anche la propensione all’isolamento fino a veri e propri disturbi psichiatrici. Forse è ancora presto per ricavare pareri definitivi, ma alcuni dati clinici indicherebbero che il 30% dei bambini sia stato colpito da stress post-traumatico. Questo ci dice la portata dell’evento pandemico nella vita dei nostri figli".

Dottoressa Castellani, la società, la politica, l'associazionismo si sono presi cura dei nostri ragazzi in un momento per tutti tanto difficile?

"Con l’arrivo del Covid in Umbria sono state attuate tantissime iniziative di solidarietà, per la maggioranza partite dal basso, dai semplici cittadini e anche da quei giovani che si sono messi in gioco per dare anche loro una mano: dall’aiuto compiti a quello per la spesa. C’è stato anche un contributo importante svolto dai gruppi giovanili e dalle associazioni che si occupano di minori con proposte e interventi locali, ma certo questo non basta. Ci vuole una visione d’insieme e progetti di lunga portata".

Quando pensiamo ai diritti dei bambini il pensiero corre ai minori sfruttati per lavorare in Paesi senza istruzione o senza risorse: la povertà invece è anche qui da noi. Quali sono le principali problematiche dell'infanzia e adolescenza in Umbria?

"Di fatto i bambini continuano ad essere cittadini di serie b, nonostante siano passati 30 anni dalla Convenzione delle Nazioni Unite che ne ha sancito i diritti fondamentali. I cittadini in crescita dovrebbero avere la priorità su tutte le scelte politiche, le manovre economiche, sociali e familiari ma non è così. La proposta di legge regionale sulla famiglia è ferma, mentre si attende una risposta di finanziamento dalla giunta. Le associazioni familiari umbre non sono ascoltate e questo perché non si è ancora capito che i figli sono il bene più prezioso di una società. Investire sui bambini e sui ragazzi significa investire sul futuro e sul benessere di tutti i cittadini".

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