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Genitori all’asilo alle prese con le sculture d’argilla per riscoprire il bambino che è in noi

Evento al Tante Tinte della Rete Lilliput e Polis. Il coordinatore Bonini: “Il servizio si connota per l’alta offerta per i bambini, ma anche per momenti riservati alle mamme e ai papà, dalla formazione al gioco”

L’arte, nelle sue forme più varie coinvolge tutti i nostri sensi e, così, Rete Lilliput e Polis cooperativa sociale hanno pensato di proporre ai genitori dei bambini che frequentano l’asilo nido “Tante Tinte – Il nido delle idee” un momento di libera espressione e di spontaneità, proponendo un tuffo nei ricordi della loro infanzia e un momento altamente socializzante.

“Il servizio della Rete Lilliput si caratterizza non solo per l’offerta pedagogica di alto livello, ma anche per gli incontri formativi con famiglie e genitori – ricorda Robert Bonini, coordinatore pedagogico Polis - Come a esempio il 9 dicembre con il corso di disostruzione pediatrica di Hands for life oppure il 15 con la tavola rotonda su gioco e tecnologia con la psicologa Giada Cerquaglia. Quello che abbiamo proposto è stato appuntamento non di formazione, ma di gioco e sperimentazione, per tornare bambini, plasmando l’argilla sotto la direzione del maestro Hernan Diego Mendez, che ringrazio, i genitori, le educatrici, le Maioliche Nulli , Augusto Girolamini e Luigi Andreani per il prezioso materiale e Susanna Faina per la cottura degli elaborati”.

Il laboratorio per genitori è stato, quindi, un momento per la riscoperta “dell’essere bambino e del gioco crescendo, mettersi in gioco da adulti, non di gioco con i bambini, farli giocare per riscoprire loro stessi e confrontarsi con gli altri” ha raccontato Jessica Bigazzi, educatrice.

Sotto la guida del maestro d’arte Hernan Diego Mendez, i genitori sono stati invitati “a tornare indietro e realizzi una opera d’arte sua partendo da una foto di quando erano bambini – ha spiegato l’artista - Cercando di ricordare i momenti belli di quella immagine e di quella età, trasportandola in una figura in argilla, che verrà cotta e ogni genitore avrà la sua immagine passata messa in una scultura”.

All’iniziativa hanno partecipato genitori e nonni, che si sono messi alla prova con l’argilla e la manipolazione.

“È stata l’occasione per immergersi in uno spazio dove lasciarsi andare, cosa che non sempre siamo in grado di fare, dove non pensare, ma muovere le mani e vedere cosa poteva uscire da questa connessione tra cuore e mani” ha affermato papà Emanuele.

Per nonna Donatella, infine, eventi di questo tipo “sono utili per genitori e nonni, per far vivere le stesse esperienze dei bimbi nel nido e per creare un rapporto fra adulti. In questo modo i genitori hanno visto quello che vive il bambino dall’interno del nido, superando l’ansia di abbandono che possono provare quando lasciano i propri figli la mattina, contribuendo a creare un clima di serenità anche nel bimbo, che diviene sempre più aperto all’ambiente nido”.

Manipolare l'argilla per tornare bambini

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