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Venerdì, 19 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Caro Franco, caro Vittorio…

Un incontro a casa Venanti fra il critico d’arte e il Maestro caposcuola della Neofigurazione

Caro Franco, caro Vittorio… Un incontro a casa Venanti fra il critico d’arte e il riconosciuto Maestro della Neofigurazione.

Racconta il pictor optimus: “Mi sento chiamare intorno alle 18. Mi dice: sono Vittorio. Vengo a trovarti a casa”.

Puntualizza: “Al momento mi sono un po’ emozionato, sebbene conosca Sgarbi da molti anni e abbia passato con lui momenti di amicizia e convivialità”.

Aggiunge: “Mi trovavo solo in casa, perché mia moglie Zaira era ai Notari per la presentazione del libro di Luana Cenciaioli. L’ho chiamata comunicandole la notizia”.

Sgarbi, oggi sottosegretario alla Cultura nel governo Meloni (nomina pienamente meritata), era fra i travertini della Vetusta per le iniziative 2023 del quinto centenario del Perugino. L’Inviato Cittadino l’ha incrociato e salutato, intorno alle 19, al Portale del Maitani. 

FOTO - Caro Franco, caro Vittorio… Un incontro a casa Venanti fra il critico d’arte e il Maestro caposcuola della Neofigurazione


(foto Barbara Venanti)

Come si sa, la puntualità non è la prima dote del dinamico e prolifico studioso. Tanto da indurre Venanti, a una certa ora, a pensare che la visita fosse sfumata. Fino alle 10:00. “Quando Vittorio arriva, scortato da due bellissime donne, e si siede di fronte a me a parlare di tante cose personali (foto). Ma soprattutto della mia produzione, che dimostra di conoscere benissimo”. “Gli ricordo le confidenze che un tempo mi fece sulla sua famiglia. A sua volta richiama discorsi fatti insieme e rimasti nella sua memoria”. “Ha voluto vedere e conoscere tutto, anche degli oggetti che colleziono”.

Poi Vittorio dice: “Adesso andiamo allo studio”. Precisa Venanti: “Si era fatto tardi e non me la sentivo di uscire. Tanto che ho chiesto a mia figlia Barbara di accompagnarlo”. E così è stato.

Sgarbi si è letteralmente abbeverato alle opere del Maestro, puntandole con una torcia per distinguerne i minimi particolari (foto). In specie le entropie, ma anche una tela, presentata all’ultima mostra alla Penna, in cui Venanti effigia se stesso con sullo sfondo un’opera del Divin Pittore Pietro. Non ha potuto ignorare quanto l’arte di Franco Venanti sia in continua evoluzione, documentando un percorso di inesausta ricerca e una grande attenzione a temi di attualità.

“Mannaggia – si rammarica Franco – ho dimenticato di dare a Barbara le chiavi dello studio di sotto”. L’Inviato Cittadino riflette fra sé: “Meglio! Sgarbi avrebbe dovuto muoversi fra una congerie di oggetti d’antan, collezionati e lì conservati dall’amico Franco”. Tanto si sa che Sgarbi conosce lo stile e gli stilemi, i temi e le suggestioni che Franco propone nella sua opera, variegata e vastissima. E sempre rivolta al futuro, senza rimasticature. Dimostrando, anche in questo, una freschezza umana e artistica del tutto inusuale.

Sgarbi si è trattenuto fin oltre la mezzanotte. Poi si è congedato soddisfatto.

PS. Sappiamo che Sgarbi, in materia di libri, è onnivoro. Tanto che – racconta Venanti – lo ha “rapinato” di un trentina di libri. In specie cataloghi relativi a sue mostre. Ma anche volumi scritti da lui stesso, che non sono pochi. Fra i quali le “Infinite Tenebre” dantesche, di cui Franco conservava le ultime due copie.

Udite udite! È di prossima uscita un aureo libretto di Venanti (un “detto tra noi”, secondo di una serie speciale di ricordi personali e memorie cittadine) nel quale anche l’Inviato Cittadino ha messo il naso come prefatore. Appena pronto, lo mandiamo a Sgarbi. Eviteremo che, una prossima volta, torni da Venanti a “rapinarlo”.

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