INVIATO CITTADINO Al Centro Diurno Fuori Porta si insegna a non aver paura della paura
Partecipatissimo workshop esperienziale sotto l’Arco di Duccio
Al Centro Diurno ‘Fuori Porta’ si insegna a non aver paura della paura. Partecipatissimo workshop esperienziale sotto l’Arco di Duccio. Sala stipata, impossibile prenotarsi per la cena: sold out.
Un luogo speciale che da Diurno della Fondazione Città del Sole diventa, dopo le 19:00, il Ristorante Numero Zero, gestito con la collaborazione di soggetti fragili.
Dopo la pausa covid, riprendono gli incontri dell’Associazione ‘Il Cerchio’ che propone attività formative, esperienziali e laboratoriali, utili a promuovere una migliore qualità di vita.
Avevamo anticipato l’iniziativa che siamo andati a seguire. E non ne siamo rimasti delusi.
La paura. Imparare a conoscerla per dominarla. Importante seminario al diurno Fuoriporta di via Bonfigli
Introduzione dello psichiatra Bruno Chipi che declina i tre step dell’incontro: relazione teorica della collega Antonella Buffo (psicologa, psichiatra, gruppoanalista), momento esperienziale (giochi di ruolo, episodi da ricordare), dibattito-confronto.
Lo scopo dichiarato è quello di un’alfabetizzazione delle emozioni (una fase precedente ha messo sotto la lente la rabbia). Ben sapendo che queste stesse emozioni entrano in campo unitamente alla ragione. E non senza chiarire che la paura è connessa all’età, alla cultura, al periodo storico in cui si vive. Sebbene certi archetipi ancestrali aiutino a spiegare paure come l’agorafobia, per quel senso di insicurezza che si prova in uno spazio privo di ripari e protezione (oggi non abbiamo paura di essere aggrediti da bestie feroci, eppure…).
Antonella Buffo si sofferma sulla biologia delle emozioni e cerca appigli anche nella letteratura, dalla ‘selva oscura’ e la Porta dell’Inferno dantesche, fino all’incontro di don Abbondio coi bravi.
Il messaggio è quello di non aver paura della paura, né di quella di vivere né di quella di morire. Anche se Montale ci ha parlato del ‘male di vivere’ e delle sue conseguenze. Col male di vivere si può, fortunatamente… con-vivere.