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IL PERSONAGGIO Yafei e il suo amore per Perugia, scritto sorseggiando un caffè in corso Vannucci

La studente dell'Università per stranieri ha conquistato il secondo posto di un concorso indetto dall'Ambasciata italiana a Pechino

All’Università per Stranieri da due e mesi e mezzo con alle spalle robusti studi d’italiano all’Università di Nanchino - ateneo con cui Unistrapg da tempo intrattiene fecondi rapporti di collaborazione - Yafei ha deciso di partecipare al contest di scrittura creativa in italiano destinato a tutti gli universitari della Cina e indetto dall’Ambasciata italiana a Pechino in occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, in programma ogni anno in ottobre. Dopo qualche settimana si è scoperta fra i tantissimi partecipanti vincitrice del secondo premio assoluto.

Il componimento che l’ha portata sul podio de “L’Italiano e io” è una vera e propria dichiarazione d’amore per il nostro Paese, per la sua lingua e per il gusto di vivere che l’Italia incarna: “Qui si cammina per strada e si respira la storia, anche nelle porzioni moderne delle città – commenta Yafei - per un cinese questo è un fatto che quasi stordisce. La gente italiana, inoltre, è gentile, capace di gesti quotidiani di cortesia, dotata di un gusto del bello di cui probabilmente neppure ha consapevolezza”.

Quando gli si domanda come si è trovata a Perugia e all’Università per Stranieri, poi, replica: “Perugia è una città bellissima architettonicamente e i paesini intorno sono un viaggio nel tempo più che nello spazio; è un luogo a dimensione d’uomo con una grande offerta culturale; da noi non è così. All’Università poi è stato bellissimo: ero timidissima prima di arrivare, ma dopo poche settimane ho capito che l’ambiente di questo ateneo era qualcosa di speciale che dovevo sfruttare al massimo, e quindi mi sono aperta. Dove altro trovare un posto dove c’è tutto il mondo? Un posto piccolo ma internazionale e perfetto per una ragazza della mia età?  Qui ho scoperto che gli insegnanti italiani rispetto a quelli del mio Paese hanno un livello di istruzione e di cultura altissimo; dai miei docenti di Nanchino ho imparato la disciplina, da quelli dell’Università per Stranieri il piacere di studiare” . Yafei ha voluto scrivere il suo componimento seduta in un bar di corso Vannucci; quando gli si chiede il perché risponde: “Da noi in Cina bere il caffè è considerata una cosa fichissima, quindi appena arrivata a Perugia sono andata in un bar del corso, mi sono seduta e ne ordinato uno.  Così facendo di giorno in giorno ho un po’ capito un aspetto importante del modo di vivere italiano: prendersi una pausa (da noi non si fa!), rallentare un momento, riflettere sulla propria giornata, scambiare due parole con qualcuno in modo informale, godersi le chiacchiere e i sorrisi della gente intorno… E quando ho saputo che tanti scrittori italiani scrivevano i loro romanzi nei bar ho deciso di comporre il mio tema davanti ad un caffè, come avrà fatto magari Claudio Magris a Triste o a Venezia”. 

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