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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nella mente di un "manipolatore" affettivo. Ecco il Padrone, terzo libro dell'avvocato Nicodemo Gentile

Terzo libro dell'avvocato penalista Nicodemo Gentile. Cos'è un manipolatore affettivo e come agisce nella mente di chi gli sta accanto. La storia di Sara, uccisa per mano di chi diceva di "amarla"

Cos’è un manipolatore affettivo? Come agisce e si comporta nei confronti della partner? È il fulcro dell’ultimo libro dell’avvocato penalista Nicodemo Gentile che, partendo dalla tragedia umana di una giovane vittima uccisa per mano di chi diceva di “amarla”, ci porta nei meandri più bui della psiche umana, in quei labirinti del male – come li definisce egli stesso – oscuri e tortuosi, intessuti di violenza invisibile. Già, invisibile, perché non lascia segni evidenti e tangibili sulla pelle, ma si insinua, subdola, nella mente di chi la subisce.

Dopo aver pubblicato “Laggiù tra il ferro: storie di vita, storie di reclusi” (Imprimatur, 2017) e, nel 2018 “Nella terra del niente. Storie di scomparse, storie di famiglie” (Faust Edizioni, 2018), è uscito nelle librerie il suo ultimo lavoro: “Il Padrone. Storia di una manipolazione, storia di una tragedia”, terzo libro che ha preso forma grazie alla sua lunga esperienza nel campo del diritto penale. Al centro della narrazione - fluida, potente, diretta – che il penalista ci restituisce, c’è la storia di Sara e Vincenzo. Un amore come tanti, non fosse per il tragico, drammatico epilogo.

Ripercorrendo la storia, amara, di questa giovane donna, Gentile indaga la figura del manipolatore, ci pone riflessioni sul confine tra gelosia e possessione, tra amore e negazione. Una testimonianza autentica di chi, in primis, è sceso in campo per sostenere le tante famiglie che, per mano di “manipolatori” e “padroni”, ora piangono una figlia, una sorella, un’amica.

La fluidità della scrittura dell’autore è intervallata da riflessioni e monologhi che possano aiutare il lettore a calarsi e immedesimarsi nella tragedia di Sara attraverso le dinamiche del rapporto vittima/carnefice. Perché la tragedia di Sara, riguarda la società in primis.

Nota sull’autore Nicodemo Gentile, nato a Cirò, è un avvocato penalista-cassazionista. In qualità di legale di Penelope Italia, Associazione che si occupa di assistenza ed aiuto ai familiari di persone scomparse, si è costituito parte civile nel processo relativo all’ omicidio di Roberta Ragusa e Guerrina Piscaglia.

Sempre come parte civile, ha partecipato al processo relativo all’omicidio di Sara Scazzi, in qualità di difensore di fiducia della mamma di Sara. Come parte civile ha celebrato il processo per l’omicidio di Roberta Ragusa e a quello per l’omicidio di Guerrina Piscaglia, quello instauratosi a seguito dell’omicidio della giovane Sara Di Pietrantonio, uccisa e data alle fiamme dal fidanzato Vincenzo Paduano e ha seguito il processo contro Riccardo Viti, l’idraulico processato e condannato per l’omicidio di una prostituta in Firenze e per la violenza sessuale su altre donne.

In qualità, invece di legale degli imputati ha partecipato al processo per l’omicidio di Melania Rea, difendendo il marito Salvatore Parolisi, al processo per l’omicidio di Meredith Kercher, difendendo Rudy Guede e al processo per il c.d. omicidio dell’Olgiata, difendendo Winston Manuel Reyes, condannato per l’assassinio della contessa Alberica Filo della Torre.

Attualmente, in qualità di legale delle persone offese, sta seguendo i procedimenti relativi alla morte a seguito di caduta dal balcone di Annamaria Sorrentino, la miss sordomuta morta in Calabria nell’Agosto 2019 e quello relativo alla misteriosa scomparsa della donna marocchina Samira El Attar, scomparsa da Stanghella.

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