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Il Governatore della Banca d'Italia a Perugia: "Avete dei tesori preziosissimi"

La visita di Visco per i 700 anni dalla morte di Dante. Conferenza alla Sala dei Notari dal titolo “Note sull’economia di Dante e su vicende dei nostri tempi”

Ha passato un pomeriggio a Perugia, Ignazio Visto, Governatore della Banca d’Italia ammirando la città e le splendide mostre dedicate a Dante, terminando la serata con una conferenza alla Sala dei Notari dal titolo “Note sull’economia di Dante e su vicende dei nostri tempi”. 

Dopo aver firmato il libro degli ospiti a Palazzo dei Priori è stato accompagnato dal Sindaco, dall’Assessore alla cultura  e dal prof Carlo Pulzoni coordinatore degli eventi su Dante in Umbria, presso la Biblioteca Augusta per ammirare la mostra “Dante a Porta Sole. Dai manoscritti a Dante pop”, mostra bibliografica dedicata al Sommo Poeta.

Il percorso espositivo illustrato al Governatore Visco si apre con la sezione Dante Pop, ovvero Dante recepito e trasformato in tempi moderni in diversi modi per proseguire con l’esposizione delle copie manoscritte della Commedia risalenti al XIV secolo, alcune delle quali illustrate da pregevoli miniature, e delle edizioni a stampa delle opere dantesche e dei relativi commenti, a partire da incunaboli e cinquecentine, dal XV al XXI secolo.

I documenti sono stati selezionati per evidenziare i momenti più significativi della lettura e dell'interpretazione della produzione del Sommo Poeta.

Ai testi posseduti dalla Biblioteca Augusta si affiancano altro prestigioso materiale, proveniente da altre istituzioni come l'Archivio di Stato di Perugia, Archivio di Stato di Terni, il Comune di Fossato di Vico, la Biblioteca delle Nuvole di Perugia, la Società Bibliografica Toscana e Daniele Lupattelli. Tra questi, un’inedita raccolta di frammenti manoscritti della Commedia, provenienti da diversi Archivi umbri.

La vista è poi proseguita al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria dove il Governatore ha potuto ammirare grazie alla Direttrice Maria Angela Turchetti la tomba dei Cai Cutu rinvenuta a Monteluce e il cippo di Perugia, opera  tra i 10 testi di scrittura etrusca ritrovato nel 1820 e riconducibile ad un atto giuridico stipulato tra 2 famiglie e trascritto su pietra. 

Presso il Museo il Governatore  ha potuto visionato la mostra che celebra a Perugia il settimo centenario dantesco: "Charun demonio e l’immaginario mitologico dantesco”,  redatta in collaborazione con il Comune di Perugia, l’Università degli Studi di Perugia, la Galleria Nazionale dell’Umbria, l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci, la Società Bibliografica Toscana, il Rotary Club International e il Rotary Club Perugia. 

All’interno del percorso espositivo, reperti archeologici afferenti alle collezioni museali che richiamano l’immaginario mitologico della Commedia, dialogano con antichi volumi e opere d’arte contemporanea in un racconto tra Dante, la mitologia, i libri e reperti archeologici. 

Alla Sala dei Notari, il Governatore salutato anche dal Pro Rettore dell’Università degli Studi di  Perugia, Fausto Elisei, spiega il Comune di Peruia, "ha messo a confronto l’economia e la finanza al tempo di Dante con i nostri giorni, gli elementi proto capitalistici di Firenze, città di Dante, e i precetti e le visioni del futuro frutto della politica, che già allora aveva uno sguardo rivolto al futuro e in grado di vedere i problemi contemporanei. Scambi di persone, merci, di tecnologie e di idee tanto portano a parlare, già allora, di  globalizzazione e ha determinare la nascita dell’attività produttiva, dei movimenti demografici, delle nuove tecnologie, del commercio internazionale e del tessile, cosi come la nascita di nuove tipologie di Società e di imprese. Insieme a questo vi è la compresenza di monete e nascono i primi cambiavalute favorendo così la circolazione del denaro che ha reso il tutto più vivo e ha determinato  una crescita fortissima dell’economia. Dante in tutto ciò appare critico tanto che che in alcuni passaggi della Divina Commedia metteva già in luce che da un cattivo uso della finanza possano solo derivare, nel breve come nel lungo periodo, conseguenze gravi e funeste, un tema antico che ricorre regolarmente nella storia ed è, come ben sappiamo, ben presente anche ai nostri giorni". 

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