rotate-mobile
Attualità

INVIATO CITTADINO Il Comune di Perugia riduca la tassa sull'amore... ricordi che è una tassa di scopo

Amore mio, quanto mi costi. Il Comune di Perugia riduca la tassa sull’amore: una speculazione veramente esagerata

Amore mio, quanto mi costi. Il Comune di Perugia riduca la tassa sull’amore: una speculazione veramente esagerata. Ci è stato riferito che – ad esempio, nel caso di un matrimonio celebrato, sabato scorso, a Villa Fontana (antica proprietà di Ferdinando Cesaroni… e poi di Ginocchietti) – siano stati pagati ben 700 euro. Come da tariffa. Abbiamo verificato di persona ed è proprio così.

Ora, è noto che il Comune ha fissato un prezzo, diverso a seconda delle sedi (Sala Binni, Vaccara, Notari…). Certamente: ci sono dipendenti che devono aprire, chiudere, accendere le luci e l’amplificazione. Insomma: mettersi a disposizione. E un contributo è comprensibilmente giustificato.

Ma gli importi rasentano lo strozzinaggio. Si pensi che la Sala dei Notari, la Vaccara, la Binni, la S. Anna, San Matteo e il Cassero, nei festivi, costano ben 600 euro, senza discrimine fra residenti e non residenti. Un po’ caro per una mezz’ora! Altro – e più pesante – è, invece, il caso di una sede esterna, scelta dagli sposi per la celebrazione. Perché si convola anche nelle residenze di pregio di soggetti esterni, come Posta dei Donini, Castello di Solfagnano e Ramazzano, Villa Fontana, e altre dodici sedi. In questa circostanza, si paga un obolo – nei prefestivi e festivi – di ben 700 euro. Senza, naturalmente, che il sindaco, l’assessore, o il consigliere delegato a svolgere funzioni di stato civile, percepiscano un solo centesimo. A quei soggetti esterni convenzionati non va niente (guadagnano sull’eventuale banchetto), mentre il Comune incassa!

La tassa – certamente meno esosa – sarebbe comprensibile se si spostasse un impiegato cui spetterebbero trasferta e indennità di rimborso chilometrico. Ma, nel caso di un politico, non viene messa in conto alcuna spesa, né richiesto nessun rimborso, perché nulla spetta al facente funzioni. Ora, ci si chiede: perché gravare sui cittadini, quando poi lo stesso matrimonio suscita un indotto economico a cascata? Oltre a ristorazione, fiori, abiti, bomboniere e quant’altro, nel caso di stranieri, addirittura, ci sono presenze di pernottamenti e permanenza nel territorio. E dunque sono iniziative da assecondare. Ma che bisogno c’è di imporre il “pedaggio” sull’amore? A proposito di stranieri, ci risulta che il consigliere Camicia proporrà una convenzione con Palazzo Gallenga per includere quella stupenda sede fra quelle in cui poter celebrare matrimoni. Risulta anche che la Regione dell’Umbria ha istituito un servizio cui sono stati delegati due stagisti. La recente manifestazione di omaggio alle “coppie durevoli” è stata una iniziativa a loro cura. Benissimo! Ma il Comune non spende niente per adempiere ai propri doveri e, a parte i modesti diritti di segreteria, non dovrebbe esserci nulla da pagare. Altrimenti anche l’anagrafe e lo stato civile (con relative variazioni) diventano un lusso, più che un diritto del cittadino.

Osservazione sull’incoerenza del Comune. Quei denari figurano sotto la voce “tassa di scopo”, ma c’è chi afferma che i 35 mila euro incassati l’anno scorso siano confluiti nel bilancio generale e non nel capitolo cui erano destinati. Spigolatura di comicità involontaria. S’informa anche che, d’ora in poi, le coppie potranno sposarsi addirittura presso il cimitero monumentale. Pare che qualche richiesta in tal senso ci sia stata. Bellissimo. Là, non ci sarà nessuno che alzi il ditino per obiettare circa la celebrazione di quel matrimonio (“parli ora o… taccia per sempre!” diceva il prete). Così si potrà legittimamente parlare di unioni nate “morte”. Dando appuntamento agli invitati: alle undici, dietro il crematorio. Col supplemento… da brividi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

INVIATO CITTADINO Il Comune di Perugia riduca la tassa sull'amore... ricordi che è una tassa di scopo

PerugiaToday è in caricamento