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I commercialisti di Perugia ricordano il ragionier Gellio Galmacci: "Persona di elevato spessore umano"

Il presidente Nasini: “Una figura di altissimo rilievo professionale e di elevato spessore umano” - Martedì 25 febbraio si è svolta la messa celebrativa al cimitero monumentale di Perugia

L’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili della provincia di Perugia si è voluta stringere attorno alla famiglia Galmacci nel ricordo, nel trigesimo della scomparsa, dell’indimenticato ragionier Gellio, presidente dell’Ordine del collegio dei ragionieri di Perugia dal 1978 al 1994, commendatore Ordine al merito della Repubblica italiana nel 1980, membro dei revisori del Consiglio nazionale dei ragionieri nel 1988, medaglia d’oro del Consiglio nazionale dei ragionieri nel 1989, membro dell’Ufficio delle relazioni politiche del Consiglio nazionale dei ragionieri nel 1991 e presidente della Commissione nazionale per il coordinamento e il funzionamento dei Collegi dei ragionieri.

La partecipata cerimonia celebrativa si è tenuta nella mattina di martedì 25 febbraio con una messa all’interno della cappella della Confraternita della misericordia al cimitero monumentale di Perugia.

“Siamo qui con un po’ di emozione – ha commentato il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Perugia Andrea Nasini –. Io non ho avuto la fortuna di conoscere personalmente il ragionier Galmacci ma ho potuto pesare la sua importanza al momento della sua scomparsa, vedendo la reazione di quei colleghi che, invece, con lui hanno vissuto momenti fondamentali per la nostra professione. Sotto la sua guida all’Ordine dei ragionieri di Perugia sono successe cose importanti come, ad esempio, portare nel 1986 il 24esimo Congresso nazionale dei ragionieri a Perugia”.

“Fu anche un precursore – ha continuato Nasini – dato che nel 1985 emanò un documento insieme all’allora presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti di Perugia, inviato ai rispettivi consigli nazionali, con il quale chiedeva di valutare l’unione dei due albi. Un’unificazione avvenuta effettivamente venti anni dopo, con l’emanazione del decreto legislativo 239 del 2005. Per cui possiamo dire che è stata una figura di altissimo rilievo dal punto di vista professionale e, come testimoniano i colleghi che l’hanno conosciuto, una persona di elevato spessore umano”.

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