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INVIATO CITTADINO Morto l’attore Helmut Berger, era stato studente all’Unistra

Spigolature inedite della docente Sabrina Cittadini

Morto l’attore Helmut Berger, era stato studente all’Unistra. Attore viscontiano per eccellenza, era stato un mito del cinema ("La caduta degli dei", "Ludwig", "Ritratto di famiglia in un interno"). Era stato legato anche affettivamente al regista. Il ricordo della docente Sabrina Cittadini.

Con spigolature inedite sui rapporti di Luchino Visconti con la patria d’Euliste.

La Cittadini, ricercatrice, già presidente dell’Associazione Monteluce, ha svolto studi sulle presenze eccellenti a palazzo Gallenga. Intendendo per tali i personaggi che, nei vari settori della politica, dell’economia, della cultura, dello spettacolo… hanno raggiunto notorietà internazionale. In coerenza con la mission della Stranieri che è quella di veicolare lingua e cultura italiana nel mondo.

Ricorda, appunto, Sabrina: “Helmut Berger è uno dei ragazzi del gruppo dei ‘Saranno Famosi’ dell’Università per Stranieri di Perugia”.

E aggiunge: “I motivi per cui si affronta un viaggio e si studia la lingua italiana sono molteplici, ma uno su tutti è l’amore per l’arte, la musica e il bel canto, il cibo, il cinema”.

Contestualizzando: “L’attrazione della mitica Hollywood sul Tevere, a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, della Dolce Vita, di attrici e paparazzi, di via Veneto, veicolate dalle pellicole di Fellini e non solo, creano il mito del bel vivere all’italiana. Sulla scia di questa narrazione, Helmut arriva a Perugia”.

Oltre la bellezza, Helmut s’impose per cultura. “Bello certamente lo era! Ma, tra il fare il modello e il recitare, c’era di mezzo la conoscenza della lingua… e la bellezza da sola non bastava. E qui entra in gioco la Stranieri”.

I rapporti di Visconti con Perugia. Luchino Visconti probabilmente lo consigliò di studiare a Perugia perché, sebbene non direttamente, aveva un legame solido con Perugia e con la famiglia Gallenga”.

La madre di Luchino, Carla Erba, e i rapporti con Maria Gallenga. “Sua madre, infatti, era Carla Erba in Visconti di Modrone, la quale nel 1926 collaborò economicamente e moralmente all’apertura della Boutique ‘L’Italienne’ di Maria Gallenga a Parigi, portando la moda Italiana in un terreno ostile, o quanto meno competitivo”.

Quando moda fa rima con cultura e modi raffinati. “Non paghe della tenzone Italia-Francia sul piano del fashion, Carla e Maria portarono anche la lettura di Dante in ambienti sofisticati, arredati con mobili, lampade, dipinti, vasi dì Murano. Tutto a dimostrazione del bel saper fare e del buon vivere italiani”.

Il padre di Visconti, melomane e letterato. “Un altro valido motivo da cui si può dedurre che fu proprio Luchino a spingere Helmut a seguire un corso di italiano alla Stranieri di Perugia, risiede nel fatto che il padre, Giuseppe Visconti di Modrone, appassionato di letteratura e melodramma, apprezzava le attività culturali tenute fra i travertini della Vetusta. E in specie a Palazzo Gallenga”.

Come sono documentabili? “Il fratello di Luchino, Guido, entrato giovanissimo nel consiglio di amministrazione della Scala e successivamente gestore del teatro Manzoni di Milano, intratteneva rapporti con Perugia e palazzo Gallenga, tanto da tenere una lezione  nella Sala Goldoniana il 29 agosto 1933”.

Sabrina conclude con un persuaso peana di italianità. “Questi, probabilmente insieme ad altri, i motivi (di cuore e razionali) che hanno spinto Luchino a portare Helmut a Perugia per lo studio della lingua italiana. Ottenendone un giovane di elevato spessore culturale, oltre che complice e interprete di pellicole indimenticabili. Esprimendosi nella lingua più melodiosa è amabile del mondo”.

Identità italiana, orgoglio perugino.

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