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INVIATO CITTADINO Guerra, la comunità ucraina a Perugia piange e prega

Potrebbero giungere profughi fra i travertini della Vetusta

Piange e prega la comunità ucraina a Perugia. Potrebbero giungere profughi fra i travertini della Vetusta. La tradizionale apertura capitiniana si traduce in corpose manifestazioni di solidarietà che vede affiancati pacifisti perugini e lavoratori ucraini attivi nel nostro territorio [INVIATO CITTADINO Perugia e i radicali solidali con l’Ucraina: manifestazione pacifista anti Putin (perugiatoday.it)]. Non c’è dubbio che le presenze di rifugiati sarebbero ben accette dalla popolazione e dalle Istituzioni.

Un contatto ininterrotto scada le linee telefoniche fra Perugia e varie località dell’Ucraina. Non solo coi connazionali del Donbass e zone orientali, ma anche con quanti si stanno spostando in massa verso il confine con la Polonia. Qui non serve passaporto internazionale, data la profonda osmosi dovuta alla presenza di tanti lavoratori ucraini nelle aziende polacche, al confine e non solo.

Ma le operazioni vanno a rilento, per estenuanti more legate alla necessità di registrarsi. Per cui non sono poche le famiglie che dormono in macchina, adulti e bambini, in condizioni di estremo disagio. Le vetture col riscaldamento acceso, date le basse temperature. Col rischio di rimanere a secco di carburante. E col portafogli vuoto.

Tra Ucraina e Perugia un fitto scambio di notizie, fra pianto e preoccupazione, ansia e richiesta di aiuto. Non è da escludere che nelle prossime settimane possano giungere da noi diversi profughi, desiderosi di mettersi in salvo, ricongiungendosi ai consanguinei attivi nel settore del welfare familiare.

Le difficoltà però non sono poche, anche per la mancanza di passaporti per tutta la famiglia, specialmente bambini. Per non parlare del problema delle vaccinazioni che, specie in questo periodo, sono in notevole e preoccupante ritardo in quel Paese travolto da tragici eventi.

A Perugia si prega. Parecchio. Specie da parte della comunità che si riunisce nella chiesa della Madonna delle Grazie di via Caprera. Qui si tengono intense sessioni di preghiera e partecipate sacre liturgie. Prece comunitaria tutti i giorni feriali alle 14:30.

INVIATO CITTADINO Perugia, la comunità ucraina in preghiera: "Dio ci salvi dalla guerra"

Il sabato due liturgie: alle 10:30 e alle 14:30 per consentire la più ampia partecipazione alle persone impegnate nel badantato. Persone che, di sabato, hanno la mezza o l’intera giornata libera.

Dice Padre Vasyl Hushuyatyy, sacerdote cattolico ucraino di rito bizantino: “C’è molta preoccupazione e paura perché le notizie che arrivano sono poche e non confortanti”.

“Per quanto è in mio potere - aggiunge - cerco di tranquillizzare la comunità. Ogni sera, alle nove, ci incontriamo spiritualmente per il rosario e cinque volte alla settimana cerchiamo di vederci per recitare insieme una preghiera per la pace alla quale si unisce, virtualmente, tutta la diocesi del territorio con cui abbiamo instaurato un profondo legame”.

Anche nella giornata odierna, solenne messa alle 14:30. Con padre Vasyl impegnato a confortare e aprire i cuori alla speranza. Una situazione fortemente sentita dai perugini. Che non avranno certo ragioni da opporre a una sentita assistenza solidale.

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