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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Torna il 'custode' della casina liberty del Manicomio

C’era una volta il guardacancelli. Un’opera scultorea di Adriano Massettini

C’era una volta il guardacancelli. Torna il custode della casina liberty dell’ex Manicomio al Parco di Santa Margherita. Realizzata sul posto, sopra un pancale appoggiato a terra, una nuova opera scultorea di Adriano Massettini. Impreziosirà lo spazio fra l’uscita del parcheggio Briglie di Braccio, la zona scolastica e universitaria dell’ex Manicomio provinciale e la vecchia Casina del custode, oggi divenuta Châlet, lounge bar. 

Adriano Massettini, lo scultore di viale Faina, ci spiega la filosofia che sottende la sua opera

Dopo viale Zeffirino Faina, Via della Viola, Montegrillo e altre zone della città, lo scultore “ecologico” si cimenta per la prima volta nella realizzazione di un’opera in via XIV Settembre. 

FOTO - Perugia, il 'custode' della casina liberty del Manicomio

“Hanno ammirato le mie creazioni – racconta Adriano – e mi hanno chiesto di realizzarne una in questo triangolo di scarpatina fra la strada e il bar”.

Come al solito, Massettini ha utilizzato un impasto di argilla, cartone e cellulosa (la ottiene mettendo a bagno e lasciando macerare i contenitori delle uova), ottenendo un impasto nero di recente conio. Mentre in precedenza i suoi lavori erano rigorosamente di colore bianco. Una svolta pessimistica? “Forza evocativa” del colore? Forse.

“Questo è stato un luogo di sofferenza e umiliazione”, racconta. “Mi ricordo quando ho fatto qui il corso da infermiere e vedevo girare tante povere persone, senza meta, con lo sguardo perso e i vestiti laceri. Un ricordo struggente”, aggiunge commosso.

L’idea iniziale era quella di chiamare la scultura “Il Matto”, ma poi l’ha abbandonata perché poteva essere letta in modo offensivo. Scrive semplicemente: “Linea di confine fra il mondo dei savi e quello dei pazzi”. Almeno finché non fu approvata la legge Basaglia che proprio a Perugia trovò sperimentazione e applicazione.

Da qui l’idea di nominare la scultura “Il Custode”, dato che vigila e “custodisce”, indirizzando lo sguardo a sinistra verso la casina liberty, dove appunto stava il guardacancelli.

Essendoci spazio (che va ripulito dalla vegetazione e spianato), non è da escludere che Adriano possa realizzare in loco altre sculture con altri personaggi. In dialogo fa loro. Ma anche col pubblico, specialmente giovanile, che frequenta con assiduità questo bar con sedute all’aperto, immerso nella natura. Sotto qualche palma che ricorda la predilezione liberty per questo tipo di essenza.

Auguri al mite Adriano, uomo silente e generoso, troppo spesso preso di mira da persone in debito di umanità, che si divertono a distruggere gli artistici manufatti dei quali dissemina la città.

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