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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il declino di un territorio, la morte di un uomo dopo aver perso il lavoro e il silenzio dei regnanti

Ha 49 anni un uomo residente a Gaifana, tra Gualdo Tadino e Nocera Umbra, è stato trovato privo di vita. La sua storia, il dramma di un territorio e un piano vero e proprio per il rilancio. Lo sfogo sul web di un familiare

Se ne è parlato poco, se ne è scritto ancora meno. Ma l'ultimo suicidio avvenuto in Umbria equivale ad uno straziante grido d'allarme, d'aiuto urlato in faccia soprattutto ai nostri politici regionale e a quelli nazionali, bravi a chattare gli uni contro gli altri dei massi sistemi, ma spesso senza soluzioni o peggio ancora disattenti alla vita reale, alla fame reale che molte famiglie devono fronteggiare. In una casa normale, in una frazione Gaifana, divisa a metà tra Gualdo e Nocera - i due comuni pià colpiti dalla crisi con la chiusura della Merloni, dell'indotto pesante -, un uomo di 49 anni, né migliore né peggiore rispetto ad altri, ha deciso di farla finita. Ha staccato la spina.

Enrico evidentemente non credeva più nel presente e nel futuro. Perchè ha voluto fermare la sua vita a 49 anni? In molti sostengono perchè aveva perso il lavoro da qualche settimana. Per la sua vita semplice... il lavoro era il senso del tutto. E perderlo a 50 anni, in uno dei territori umbri più dimenticati e con meno lavoro, gli ha fatto vedere un bicchiere mezzo vuoto, anzi completamente a secco. Su questa morte c'è stato un silenzio importante tanto da alimentare la rabbia di alcuni parenti che hanno scritto così su fb: "Mio cugino non era conosciuto come tante altre persone non era eccentrico nn faceva parte di comitati ,associazioni, ma aveva solo una speranza Lavorare il sogno di molte persone ,un sogno che circa 10 giorni fa gli è stato tolto da una cooperativa dicendogli che non era in grado di svolgere il lavoro. Sarà per questo che Gualdo Tadino nn ne parla , sarà la vergogna il rimorso. Nessuno gli avrebbe ridato la vita ,ma nemmeno le persone con cui lavorava e la cooperativa nn si è degnata di dargli una piccola importanza".

Quanti dovranno andarsene (all'estero) o morire per iniziare a fare un ragionamento serio su come rilanciare l'economia dell'appennino umbro-marchigiano? Servono i soldi di Roma e il coraggio di Perugia nel destinare risorse importanti per un tot di anni in un territorio per fare in modo che tutta la regione ne benefici. O si cambia o si muore tutti. Che senso ha avvere una regione con pochi territori ricci e il resto solo vecchiaia e paura?

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aggiornamento - Il suicidio di un 50enne, Enrico, avvenuto a Gualdo Tadino pochi giorni fa torna a far discutere. Sui social era arrivata la denuncia di alcuni parenti e amici che parlava della fine del rapporto di lavoro tra l'uomo e una cooperativa, alla base dell'atto volontario. Noi come Perugiatodayit abbiamo riportato la notizia e il virgolettato pubblicato sui social. Ora l'azienda in questione vuole fare chiarezza e smentisce qualsiasi licenziamento. Pubblichiamo dunque anche questo importante voce ai fini della corretta informazione sul fatto in questione. 

Così scrive l'avvocato Alessio Pottini:  L’articolo apparso ieri, 18 febbraio 2019, sul Vostro quotidiano telematico “PERUGIATODAY”, dal titolo “Il declino di un territorio, la morte di un uomo dopo aver perso il lavoro e il silenzio dei regnanti” nel riferire del suicidio di un uomo quarantanovenne di nome Enrico, residente in Gualdo Tadino, frazione Gaifana, attribuisce la causa del drammatico gesto alla circostanza che la cooperativa per la quale egli lavorava lo aveva appena licenziato “dicendogli che non era in grado svolgere il lavoro”.

Tale circostanza non risponde a verità ed è anzi priva di qualsivoglia fondamento. “Enrico” era socio lavoratore della cooperativa sociale “Sopra il Muro” e titolare di un contratto di lavoro subordinato a tempo parziale e indeterminato, ancora in essere al momento del decesso. Infatti la cooperativa non lo ha mai licenziato, né ha mai manifestato  alcuna volontà in tal senso.

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