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INVIATO CITTADINO Il restauro del portone del Palazzo dei Priori svela quattro splendidi grifi a rilievo

Quei quattro Grifi, nella greca in alto, sono di raffinata fattura e di forte valenza identitaria

Il restauro del portone del Palazzo dei Priori svela quattro splendidi grifi a rilievo. E un particolare inedito sulla (dannunziana) Maschia Peroscia, di sicuro interesse.

Quei Grifi non si distinguevano più, causa l’accumulo di sporcizia e trattamenti con materiali inidonei, depositati negli anni. Strati su strati che facevano spessore obnubilando quei capolavori a bassorilievo.

I Grifi stanno accoppiati in posizione fronteggiante.

Finalmente, grazie all’Art Bonus, quell’antico manufatto è tornato a nuova vita. Le ferrature ossidate sono state opportunamente ripulite, i materiali lignei sverniciati e ritrattati, le cornici lacunose stuccate e ripristinate.

Insomma, proprio un lavoro magistralmente eseguito.

E poi quella che all’Inviato Cittadino (su impulso di Elmo Mannarino, civis inquilinus della Vetusta, ma ormai perugino ad honorem) è apparsa come una vera rivelazione. Quei quattro Grifi, nella greca in alto, sono di raffinata fattura e di forte valenza identitaria. 

FOTO - Perugia, i grifi del portone di Palazzo dei Priori

UNA PARTICOLARITÀ... su cui riflettere per accertare. Se l’occhio non m’inganna, i quattro Grifi sono portatori di una particolarità: il sesso eretto (o comunque pronunciato).

Com’è noto, tale caratteristica è riservata al Grifo rampante. In questo caso, però – anche se in modo meno plateale – pare proprio che i Grifi passanti mostrino l’attributo. Forse chi li ha visti da vicino, ossia dal trabattello, può confermare l’ipotesi. Ma basta un modesto tele per sincerarsene.

Certo è che la caratteristica sarebbe in linea con l’esibita virilità dei grifi litici in cima ai pilastri. Questi animali “soggiogano/sottomettono (espressione moralisticamente e linguisticamente ripulita in quanto fanno loro… qualcosa di più!) i vitelli, simbolo della Corporazione dei Macellai che finanziò l’opera.

D’altronde, il Portale del Maitani (che nacque forse con altra destinazione e fu qui “adattato” al Palazzo di Priori, come sostiene argomentatamente il professor Corrado Fratini) mostra numerosi elementi grafici sguaiatamente densi di riferimenti sessuali e stercorari. In linea col processo di laicizzazione dovette investire il manufatto.

Abbiamo già raccontato le immagini di esibizione di sessi e deretani, di defecazioni e varie “provocazioni”. Si parla addirittura di desacralizzazione, nell’ipotesi che il portale di Lorenzo Maitani fosse stato inizialmente concepito per il lato della cattedrale che affaccia su piazza Grande. C’è chi dice a livello delle Logge di Braccio. Ma restiamo nel campo delle ipotesi, sebbene credibili. 

Il portale del Maitani non era nato per Palazzo dei Priori ... un'ipotesi credibile

Ora l’identificazione dei quattro Grifi pare avallare l’ipotesi.

La parola agli storici e agli studiosi di arte che potranno dirci una parola chiarificatrice.

Ma la scoperta di quei quattro Grifi è di certo entusiasmante e imprevista.

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