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Un grest da dieci e lode, don Gaetano: “Cerchiamo di educare anche attraverso  il gioco"

Il grest riunisce bambini e ragazzi di Elce, Case Bruciate e Borgo d’Oro. Organizzatori indefessi don Gaetano Romano e don Riccardo Pascolini, contitolari dell’unità pastorale numero sette

Un grest da dieci e lode. È quello che riunisce bambini e ragazzi di Elce, Case Bruciate e Borgo d’Oro. Luogo d’incontro, le strutture parrocchiali di San Donato, all’Elce. Organizzatori indefessi don Gaetano Romano e don Riccardo Pascolini, contitolari dell’unità pastorale numero sette.

“Cerchiamo di educare anche attraverso  il gioco, instaurando una gara non competitiva, che dia a ciascuno il senso di un concreto e corretto protagonismo: quello del quale abbiamo tutti bisogno”, premette don Gaetano nel presentare all’Inviato Cittadino i luoghi, i temi, le modalità operative di questa attesa apertura. Tanto che il brand suona EraOra Team, con lo slogan “Preferisco il Paradiso” (a cosa? All’inferno dell’isolamento e della solitudine? Certo che sì, ndr).

Dice il Padre salesiano: “Abbiamo una trentina di ragazzi delle scuole elementari di Elce e altrettanti che vengono su da Case Bruciate. Oltre a due gruppi di bambini da asilo di 25 ciascuno”.

I più piccoli dove li appoggiate?

“Presso ‘La Nuvola’ a Case Bruciate e dalle suore qui all’Elce”.

Quali e quanti gli educatori?

“Ci sono 10 adulti più 30 ragazzi volontari.  I più giovani educatori hanno un’età compresa fra i 15-17 anni. Svolgono anche mansioni gregarie, ma fondamentali, come quella della pulizia e sanificazione di bagni e servizio mensa. Gli adulti tengono d’occhio, dànno una mano,  garantiscono la correttezza delle operazioni”.

Come riuscite a gestire gli aspetti del distanziamento sociale?

“Il grande piazzale è diviso in sezioni per squadre, contraddistinte anche dai colori. La sala mensa è ricavata nel grande teatro che permette un adeguato distanziamento fra i tavoli, sempre caratterizzati dai diversi cromatismi”.

Per la mensa chi cucina?

“Ci avvaliamo di un servizio di catering”.

A quanto ammonta la retta?

“Sessanta euro settimanali col pranzo incluso. La metà per chi non si ferma a mangiare”.

Quale l’arco cronologico coperto dal servizio?

“Accettiamo i ragazzi dalle 8 (anche se le attività iniziano alle 9) e rimangono fino alle 14”.

Gli educatori come si gestiscono?

“Sono bravissimi ragazzi che sono qui già alle 7:30 per la preghiera. A fine giornata si trattengono fino alle 17:30 per tracciare un bilancio della seduta quotidiana, per fare il punto sull’attività svolta, per concordare linee d’intervento, per individuare correttivi e miglioramenti”.

Quali i temi intorno ai quali si dipanano le linee educative?

“Tema unificante è ‘Viaggio al centro della Terra” (come non pensare a Jules Verne?, ndr), articolato in sottotemi o unità didattiche, che prevedono la trattazione di centri d’interesse valoriali come l’amicizia, i doveri, la solidarietà. Ogni giorno un argomento di stimolo alla riflessione su se stessi e sul mondo”.

Insomma: ludendo discitur?

“Proprio così. La coordinatrice è Claudia, una giovane socievole e colta, molto responsabile e sicura referente del nostro intendere”.

Insomma, se il Grest dell’Elce fosse un vino d’Orvieto, si dovrebbe esclamare “Est, est, est!”.

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