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INVIATO CITTADINO Sim sala bim, altro che mago Silvan

I gradini della chiesa cattedrale continuano a sparire. Una nuova ‘magia’ anche sull’altro lato

Miracolo a Perugia. Sim sala bim, altro che mago Silvan! I gradini della chiesa cattedrale continuano a volatilizzarsi. Un nuovo desaparecido anche sull’altro lato.

Non bastava la scomparsa della parte terminale del gradino sul fronte. Negata da Lorsignori quanto gli pare. Ma indiscutibile. Basta saper contare. Erano 8 e ora sono 7. Addirittura: 6 e mezzo. Per meglio dire, poiché l’ultimo in basso è stato in parte assottigliato, divenendo “pedata”, facendo scomparire l’alzata, fino ad essere asportato. Tolto di mezzo, insomma. Nella parte finale in direzione del Turreno. La fine che fanno le cose quando… impicciano. 

FOTO - I gradini della chiesa cattedrale continuano a sparire

Si dirà, e si è detto, “toccava tenere il livello ascendente della piazza”. Niente affatto. Bastava salire più gradatamente e tenere il cordolo di delimitazione più basso. Insomma: si è esagerato. Colpevolmente. E il giudizio fa capo a fior di architetti, disposti a giurare sulla Bibbia delle buone regole di progetto e di cantiere.

C’è chi propone di rivolgersi a “Chi l’ha visto?”. Anche se, in effetti, ad averlo visto, e fotografato, siamo in tanti. Come siamo in tanti ad averlo visto… sparire. “Magicamente”, ma non tanto. Non è magia caricare dei pezzi di travertino su un camion e portarli verso lidi sconosciuti. Bella forza! E bella sfacciataggine farlo sotto gli occhi di tutti.

Mission impossible. E balla facilmente smentibile. Si ha un bel dire che il gradino è sul posto, sommerso nel cemento e coperto dalla pavimentazione. Come si dice a Perugia “il morto è in bara”. E, a smentire la balla di chi asserisce una presenza “fantasma”, c’è chi lancia la sfida: apriamo e dimostriamo che lo scalino sta sotto. Ma non lo faranno. A meno che non sia un’autorità superiore, o la magistratura, ad imporlo.

Oltretutto la “sparizione” è stata effettuata in violazione di un progetto di cantiere di cui possediamo la copia autentica. Fotografata lì sul cordolo, in bella vista, senza nemmeno il pudore di violarla. Tanto, cosa volete che ci capisca il popolo bue!

Intanto, già che siamo per la china, si continua a rotolare. Prosegue, infatti, la serie delle magiche sparizioni anche sul lato ex cocciai derutesi. Per intenderci: dopo la curva, in direzione della Porta del Giubileo di Artemio Giovagnoni.

Anche qui la moria dei gradini va avanti imperterrita. E si capisce! Quel cordolo troppo alto invita a salire. Ed ecco che la soluzione è a portata di mano. Si smonta il gradino “che avanza”. Lo si carica su un camion e lo si porta non so dove. Tanto si potrà sempre affermare, a cose fatte, che sta sotto, coperto dalla pavimentazione. Balle.

Come il mugnaio di Bertolt Brecht, si afferma fiduciosi: “Ci sarà un giudice a Berlino!”. La città ci conta. E invita i controllori a controllare. Perché sembra proprio che siano in tutt’altre faccende affaccendati. E che spesso, quasi sempre, tengono la testa girata dall’altra parte.

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