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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Giornata mondiale del donatore di sangue: un gesto gratuito e anonimo che salva la vita a un'altra persona

Il presidente di Avis Perugia, Fabrizio Rasimelli, ci ricorda l'importanza della donazione e fa un appello affinché i cittadini perugini diventino donatori stabili, a beneficio di tutti

Il prossimo 14 Giugno in tutto il mondo si celebrerà la giornata del donatore di sangue, figura centrale della sanità. Si tratta di una festa importante, fondamentale, perché la disponibilità di sangue è preziosa per la salute di tutti. Ce lo ricorda Fabrizio Rasimelli, presidente di Avis Perugia.

“Anche se stiamo vivendo nel mondo la terribile pandemia da Coronavirus, una festa come quella del donatore va comunque celebrata e ricordata. Tra le tante ricorrenze, questa è la celebrazione di quello che di bello una società riesce a produrre”.

In Italia, infatti, la donazione del sangue è gratuita e volontaria: “Il donatore - afferma ancora Rasimelli - è una persona eccezionale: fa dei gesti anonimi, volontari, gratuiti e organizzati. Il nostro sistema sangue è il migliore al mondo, diciamolo. In altri paesi come la Germania ad esempio, la donazione è a pagamento, così come negli USA, e il sistema non è affatto efficiente”.

L’emergenza sanitaria, purtroppo, se da un lato ha messo in mostra la grande generosità dei donatori, dall’altro ha reso più difficoltose le donazioni di sangue e plasma, per via delle procedure di sicurezza aggiuntive da rispettare quando si va a donare: “Purtroppo le donazioni in questo periodo sono diminuite: questo è dovuto anche alla chiusura del centro di Pantalla, nonché al contingentamento delle donazioni nei momenti più difficili di Marzo e Aprile per evitare affollamenti, quindi contiamo cinque mesi con il segno negativo, nonostante gli appelli fatti a livello nazionale. Va detto però che i donatori hanno risposto in maniera entusiasmante, ma quando possono donare in 30 al giorno e ne hai 100 che volevano donare le cose si complicano…”

“Al centro donazioni di Perugia - prosegue Rasimelli - i donatori non sono mai mancati, noi abbiamo messo in atto tutte le precauzioni, anche la prenotazione obbligatoria della donazione che rimane e che rimarrà (ma a Perugia questa modalità era già attiva da un paio di anni): è stato il fatto contingente che ha fatto diminuire le donazioni”.

Va detto che nel periodo più “buio” dell’emergenza si è avuta anche una diminuzione delle attività ospedaliere tradizionali, cioè meno interventi chirurgici e in conseguenza meno richiesta di sangue. Ma adesso le attività ospedaliere stanno tornando alla normalità e l'utilizzo del sangue è cresciuto: per questo motivo Avis Perugia lancia ai cittadini un nuovo urgente appello alla donazione costante

“Ci avviciniamo all’estate - spiega il presidente del presidio perugino - che è notoriamente il periodo peggiore per le donazioni e gli ospedali ricominciano a funzionare; continuiamo a garantire la massima sicurezza per le donazioni, non temete e venite a dare il vostro contributo per il bene di tutti”.

Cura con il plasma iperimmune

In queste settimane si è parlato molto anche del plasma iperimmune, ovvero quello proveniente dai pazienti guariti da Covid-19 che, in via sperimentale - viene trasfuso ai pazienti malati con buoni risultati.

“Anche a Perugia è partito il protocollo per il plasma iperimmune - spiega Rasimelli - coinvolgendo i cittadini che potevano rendere questo servizio: è una sperimentazione, una possibilità, e le persone hanno risposto in maniera entusiasta. Circa 160 persone risultate positive e guarite hanno aderito al protocollo: come mi ha spiegato la dott.ssa Pasqua, responsabile del servizio trasfusionale dell’Ospedale di Perugia, più recente è stata la guarigione del donatore, più probabilità ci sono che il suo plasma sia utile a guarire un’altra persona”.

Rasimelli ci ricorda che quest’anno l’Italia era stata indicata come il Paese organizzatore dei festeggiamenti per la Festa del donatore di sangue: per ovvi motivi questi avverranno in tono minore, ma non dobbiamo dimenticare quanto sia fondamentale il gesto della donazione.

A Perugia ci sono attualmente 4980 donatori attivi, ma la città conta un potenziale di 96.000 persone che potrebbero donare, quindi possiamo fare di più. L’Avis registra inoltre un aumento delle donazioni da parte di donne: ricordiamo che la donna è privilegiata per l’abbondanza di piastrine nel sangue, quindi le sue donazioni di plasma - che possono essere ripetute più volte in un anno - sono davvero fondamentali.

“Ricordiamoci che il nostro gesto volontario può salvare una vita: ogni giorno c’è un bambino in oncologia pediatrica che ha bisogno di una sacca di sangue o ha bisogno di un intervento per avere una speranza di vita…”.

Il messaggio è chiaro: donare è un gesto facile e sicuro e possiamo farlo tutti, in base alle indicazioni dei sanitari, nella totale sicurezza per la nostra salute e a vantaggio del bene di altre persone come noi.

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