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Giornalismo tra crisi, resilienza e rilancio, il saluto di fine anno del presidente Roberto Conticelli

Dall'esperienza "giornalisti tra la gente" emerge "il preoccupante crescente disamore intercorrente tra i cronisti e i loro fruitori"

Un anno di crisi, di resilienza e di rilancio. Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria ha affrontato il 2019 con la consapevolezza di dover gestire un’ardua fase di recessione complessiva del mondo dell’informazione nazionale e locale e ha scelto di farlo a viso aperto con una serie di iniziative in grado di monitorare il nuovo, problematico rapporto esistente tra chi fa informazione e chi fruisce del lavoro degli operatori della comunicazione. Ne è scaturito un format, "Giornalisti Tra La Gente", che ha condotto e conduce i consiglieri in tutte le maggiori località della regione per una serie di confronti diretti, senza infingimenti nè tatticismi, tra i giornalisti e la gente comune. In attesa di un Libro Bianco che raccolga i dati di questa innovativa esperienza presa ad esempio perfino dagli organismi nazionali della categoria, una prima possibile valutazione sembra fotografare il preoccupante crescente disamore intercorrente tra i cronisti e i loro fruitori.

Contiamo sempre meno perché molti, il mondo politico in primis, continuano a dipingerci in modo errato e strumentale. Contiamo sempre meno perché la disintermediazione generata dall’incontrollabile mondo dei social attira ingiustificati strali nei confronti di chi informa in maniera seria e corretta. Contiamo sempre meno perché alcune pubbliche amministrazioni ritengono di poter informare i cittadini non già attraverso gli strumenti classici del giornalismo e delle sue figure professionali, ma con l’utilizzo impersonale e spesso dissennato del web. Contiamo sempre meno perché anche noi, purtroppo, sovente ci avvitiamo in sterili battaglie autoreferenziali e inutili polemiche interne. Contiamo sempre meno perché gli editori, a fronte di una simile realtà, ritengono di poter gestire testate e canali informativi senza l’impiego di giornalisti o con cronisti contrattualizzati in  maniera precaria  e ampiamente sottopagati.

A tutto questo abbiamo deciso di dire NO, appunto, con lo strumento del confronto diretto, del rapporto reale, del contatto anche acceso ma genuino. Intendiamo continuare ad andare tra la gente a raccontare che il giornalismo permette agli umbri di essere informati da ogni più piccola località del territorio e che spesso chi fornisce professionalmente notizie è pagato due euro ad articolo o poco più. Lavoriamo, di concerto con l’Associazione Stampa Umbra, per la creazione di un Equo Compenso che consenta di eliminare questa infamia, garantendo al singolo giornalista un tariffario minimo ma inderogabile alla stregua di altri professionisti che operano nella regione.

Sulla base della crisi economica senza precedenti che investe il nostro mondo, il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria è stato in grado di non gravare ulteriormente sulle tasche dei propri iscritti, garantendo una nutrita serie di appuntamenti formativi di altissimo livello a costo zero. Inoltre abbiamo ritenuto di non aumentare la quota di iscrizione annuale, tenendo a mente non già gli interessi del giornalista contrattualizzato e regolarmente retribuito ma quelli dell’operatore dell’informazione meno tutelato: il giovane, il precario e il sottopagato, cercando di incidere il meno possibile sui costi generali del singolo.

Personalmente, con un recente intervento in occasione della seduta congiunta dei Presidenti dei Consigli regionali e del Consiglio Nazionale dell’Ordine che si è tenuta a Roma, ho fatto presente l’iniquità di un provvedimento, pure adottato, che consente ai pensionati over 67 di ridurre della metà l’importo della propria quota annuale. In quella occasione ho ribadito la necessità di provvedimenti di sgravio e di incentivo a favore dei giovani giornalisti e dei precari in genere, e non già di ulteriori tutele nei riguardi di chi ha certezza di garanzie ed emolumenti predefiniti.

Nel corso dei mesi che verranno, e che ci separano dal rinnovo delle cariche professionali, intendiamo continuare a perseguire l’obiettivo primario della tutela dei meno garantiti.

Abbiamo lavorato in stretto raccordo con il Consiglio di Disciplina che, nei suoi vari organismi, ha bene operato per il mantenimento dell’elevato livello deontologico dei giornalisti umbri. Con i colleghi impegnati in quelle strutture andremo presto a confrontarci per garantire alla platea degli iscritti un controllo che sia sempre più limpido, trasparente e funzionale, a tutela della stragrande maggioranza dei giornalisti corretti ma soprattutto dei fruitori finali del lavoro informativo.

Mai come nei mesi trascorsi l’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria ha viaggiato con i propri componenti in lungo e in largo nel territorio regionale, superando steccati campanilistici che pure esistono ma che non hanno motivo di incidere nel contesto di una professione ormai globalizzata.

Abbiamo ottenuto l’eccezionale risultato di una Legge Regionale per l’Editoria che attende solo di superare alcuni freni burocratici per divenire effettiva, nel quadro di un provvedimento che considera il territorio umbro nella sua omogeneità e offre e garantisce tutele e incentivi economici alle testate regolarmente operanti in Umbria.

Siamo andati nelle scuole di ogni ordine e grado, dalle elementari all’università, per portare alla ribalta dei giovani e dei giovanissimi il verbo giornalistico, illustrando le ragioni di una professione che fortunatamente vanta ancora un consistente appeal tra le nuove generazioni.

Abbiamo incontrato sindaci, presidenti di Consigli Comunali e amministratori: in molti casi abbiamo ottenuto l’inserimento di figure professionali giornalistiche nei loro consessi e in altre ci stiamo battendo ancora perché ciò possa concretizzarsi a breve.

Abbiamo preso parte a convegni e appuntamenti culturali, illustrando le ragioni della nostra professione e confrontandoci a testa alta con altri mestieri ed altre esperienze.

Chiudiamo un 2019 con conti economici del tutto positivi, avendo ottenuto peraltro consistenti riduzioni di spesa all’interno della macchina  gestionale dell’Ordine anche sulla scorta di sacrifici personali che ciascuno dei consiglieri ha scelto di affrontare in prima persona nella consapevolezza  della perdurante crisi economica generale.

Riteniamo, sulla scorta delle considerazioni fin qui espresse, di aver assolto pienamente al nostro mandato pur con i limiti, gli errori e le manchevolezze che inevitabilmente ci sono state. Lo abbiamo fatto tenendo sempre presenti gli indirizzi programmatici che derivano dal nostro passato recente e che promanano in primis dall’eccezionale capacità amministrativa e di visione prospettica del compianto presidente Dante Ciliani.

Colgo personalmente l’occasione per ringraziare tutti i componenti del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, i Revisori dei Conti, i componenti del Consiglio di Disciplina territoriale, i consiglieri nazionali, gli organismi direttivi e i ragazzi della Scuola di Giornalismo di Ponte Felcino e quanti tra i colleghi, anche al di fuori degli organismi di categoria, ci hanno quotidianamente affiancato e supportato. Un sentito grazie alle addette alla segreteria per l’impegno costante e quotidiano della prima linea, spesso a contatto con colleghi non di rado esacerbati dalle drammatiche condizioni economiche nelle quali si trovano a  lavorare.

La crisi ha colpito duro ma non ne siamo usciti sconfitti e tantomeno demoralizzati, abbiamo invece perseguito la strada del rilancio di una professione che deve poter contare ancora.

I giornalisti umbri rivestono un ruolo  fondamentale nella società civile della regione ed è ai politici, agli amministratori territoriali e alle componenti più qualificate della società medesima che spetta il formale impegno di favorire in tutti i modi e con ogni mezzo lo sviluppo del rapporto democratico tra informazione e comunità locale, rapporto che, lo ricordiamo, è garantito dalla Carta Costituzionale.

Alla classe politica umbra chiediamo scelte e certezze, pretendendo considerazione e rispetto.

Pure al cospetto dei numeri tutt’altro che positivi del nostro settore, siamo certi che il giornalismo non morirà e che continuerà a garantire un regolare e costante flusso informativo.

Ai giovani giornalisti chiedo personalmente di impegnarsi sempre più e sempre meglio negli organismi di categoria, perché è giusto che spetti a loro il compito di sorreggere le sorti della nostra professione.

Auguri di cuore a tutti i colleghi dell’Umbria.

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