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Solennità civili, calamità naturali, sport: Alessio Goti, film maker perugino sempre sul pezzo

Presente ovunque ci siano eventi di sport, di cronaca, ricorrenze storiche, calamità naturali, eventi lieti o dolorosi

Alessio Goti, film maker perugino sempre sul pezzo. Presente ovunque ci siano eventi di sport, di cronaca, ricorrenze storiche, calamità naturali, eventi lieti o luttuosi.

Figlio d’arte (il padre è il nostro amico Gino), Alessio è abile con la telecamera non meno che nel montaggio. La sua presenza è ormai ritenuta indispensabile nei pullman regia e di post produzione per impeccabili replay.

Solennità civili. Il suo ultimo, importante impegno a Roma, per le celebrazioni del 2 giugno, Festa della Repubblica, all’altare della Patria. Quindi oltre ai musicisti, ai tecnici del suono, alle presenze qualificate, c’era un altro umbro impegnato a fornire immagini e sonoro per le dirette e i servizi dei TG e delle rubriche televisive. Alessio Goti, appunto.

In tema di calamità naturali, Alessio non ha esitazione a fare armi e bagagli per recarsi là dove si dipanano gli eventi. Al terremoto dell’Aquila era puntualmente lì, e si è fermato per oltre un mese, vicino al cratere del sisma. A far capo dalla prima mattina, fino a notte inoltrata, per dare immagini e servizi ai TG. In tema di calamità, Alessio è stato anche testimone dell’alluvione del Bisagno a Genova e in altre zone della Liguria.

Alessio segue e documenta tutti gli sport. Era presente alle Olimpiadi della neve in Piemonte. Per oltre due mesi ha fatto il giro del mondo per seguire, con un service inglese, una serie di gare di off shore su fiumi e laghi di Asia e Africa.

Specializzato in calcio, ciclismo e volley. Alessio Goti è stato più volte impegnato nel giro ciclistico d’Italia dilettanti e in quello femminile, con un service tecnico umbro per i collegamenti e le trasmissioni RAI. Poi c’è l’esperienza di altri sport, calcio in particolare, con le partite casalinghe della Roma e della Lazio, quelle del Perugia, del Frosinone, ma anche della Fiorentina, dell’Empoli, di Genoa, Atalanta, Torino, Juventus. Il volley maschile della SIR a Perugia e della Lube nelle Marche.

Convegni politici e sindacali, eventi legati allo spettacolo. E ancora i convegni politici e sindacali, sfilate di moda e matrimoni, tra i quali quelli di personaggi umbri, del cinema e del web.

Il top del documentario, con premi a go-go. Ma portano la sua firma anche documentari artistici, storici, turistici come “Perugia XX giugno 1859”, “Assisi: città della pace”, “Spoleto città dei duchi”, “Montefalco e il suo territorio”, “La Valnerina delle occasioni” (vincitrice dell’Airone d’Argento al festival internazionale del film turistico a Montecatini), il “Restauro della Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto”, “Panicale”, “Gli ordini mendicanti della Valnerina”, “Le feste di Buon Anno in Valnerina”, “San Francesco: un viaggio della ragione” (itinerario francescano Assisi-Gubbio), “Oltre il restauro, verso un museo intelligente” (natività del Perugino), “Perugia dai conventi alle caserme”. Insomma, una silloge del sapere storico e antropologico del nostro territorio, ricco di memorie e spiritualità

Alessio, come si vivono questi avvenimenti?

“Si vivono con la passione di fare questo mestiere, che ti chiede di essere pronto a partire in ogni momento e per ogni occasione”.

Quanto ti senti coinvolto?

“Sono eventi che si vivono con partecipazione, ma cercando di reprimere le emozioni per essere concentrato in quello che fai, in quello che ti chiede il regista”.

Quanto è difficile operare nel mondo dello sport?

“Soprattutto per lo sport in diretta, gli ordini e le esecuzioni devono essere istantanee per essere sempre sull’azione: che può essere un gol, una parata, un cesto, un’alzata, una schiacciata, lo scatto di un ciclista, lo sprint finale di una gara”.

Invece, il lavoro documentaristico?

“Più tranquille sono le riprese e più rilassato il montaggio di un documentario, sia esso artistico, turistico, storico. C’è però l’impegno richiesto dalla scelta delle musiche e delle migliori immagini del “girato” cui dedico diverse inquadratura a ogni scena, a ogni quadro, a ogni paesaggio, per sincronizzarlo nel migliore dei modi con testo e musica.”.

Insomma, il tuo lavoro ti piace e non lo cambieresti per niente al mondo, vero?

“Proprio così. È un lavoro che mi piace e che non mi pesa. Anche se, con le partite serali, le trasferte sono più pesanti. Ma bastano una partita a tennis o un giro in bicicletta per rilassarmi e farmi tornare pronto al successivo impegno”.

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