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Giovedì, 25 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Via XIV Settembre, il Giardino degli archetipi di Adriano Massettini verso il completamento

La Vetusta e la Dotta a braccetto, condividendo la Street Art

Via XIV Settembre. Verso il completamento il Giardino degli archetipi di Adriano Massettini. Ad oggi ne sono stai realizzati otto dei dodici previsti. “Mi sono provvisoriamente fermato a causa del caldo”, afferma lo scultore della street art di viale Faina. 

FOTO - Il Giardino degli archetipi di Adriano Massettini

Perché dodici e di che si tratta?

“Sono le 12 forme primarie delle esperienze vissute da ogni individuo per lo sviluppo della propria coscienza e sono state catalogate da Jung in 12 fondamentali archetipi, condivisi da ogni uomo e sedimentati nell'inconscio collettivo di ogni popolo”.

Simboli universali?

“Si manifestano come simboli, preesistenti alla psiche individuale, che dirigono e organizzano. Sono energie che plasmano il destino  e il corso della nostra esistenza, alcune sono più attive nella infanzia, altre da adulti, dipende dallo sviluppo interiore”.

A cosa… servono?

“Il loro insieme costituisce la base degli istinti, mettono in comunicazione il conscio e l'inconscio tramite il linguaggio dei simboli”.

Li abbiamo, e ne siamo condizionati, proprio tutti?

“Queste immagini primordiali sono presenti già alla nascita, comportamenti dettati dall'istinto per la sopravvivenza, forze dinamiche che partendo dal puro istinto consentono all'individuo di evolversi nello stato psichico-spirituale più accessibile alla coscienza”.

Cosa ci dici a proposito dell’universo strutturato nella dualità yin e yang?

“Questa energia archetipale è una forza di attrazione, siamo quello da cui siamo attratti, per diventare sempre più noi stessi. Conoscere questa energia significa superare la separazione che nasce dal giudizio e dalla polarità, fra materia e spirito, fra conscio e inconscio, per arrivare alle nozze sacre fra maschile e femminile”.

Insomma, la tua è una ricerca che muove dall’amore!

“Questa condizione ideale di unità di chiama Agape, l'amore individuale diventa compassione universale, amare senza condizioni, comprendere e perdonare chi ha fatto del male, l'unico modo per integrare la parte oscura della psiche e l'ombra universale della specie umana”.

Questo per dire che Massettini non è uno sprovveduto e si muove sulla base di presupposti culturali. Piacciano o meno le sue realizzazioni.

Ma le opere piacciono. Tant’è vero che il suo lavoro ha suscitato interesse a livello nazionale. Mi piace ricordare che recentemente sono venuti a Perugia per un reportage due amici fotografi di Bologna, a cui sono piaciuti i lavori presenti in Via Faina, Via della Viola, e Via 14 Settembre. Il personaggio più noto è Mauro Oggioni, un maestro dell’obiettivo.

Dice Adriano (che non risponde mai alle critiche, anche le più feroci): “Sono persone aperte nei temi di riqualificazione urbana operata dalla Street Art e potrebbero portare un contributo circa l'esperienza da loro testimoniata a Bologna. Nel caso interessi, sono disponibili per collaborazione e scambio di esperienze con Perugia”.

È nata un’amicizia?

“Anche. A Mauro è piaciuta molto la Casina Rossa stile Liberty e sarebbe stato entusiasta di visitare quei padiglioni dell'ex manicomio, ormai destinati ad altro uso. Anche l'evoluzione della Psichiatria a Bologna ha preso le mosse dalle esperienze pilota portate avanti al Manicomio di Santa Margherita a Perugia”.

La Vetusta e la Dotta a braccetto. Sotto il segno dell’amore per la Street Art… e per la psichiatria.

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