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Martedì, 23 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Perugia rinnova gli antichi contatti con l’Oriente

Il Giappone in vetrina al Complesso Monumentale di San Pietro. Chiacchierata con Antonio Bartolini

Perugia rinnova gli antichi contatti con l’Oriente. Il Giappone in vetrina al Complesso Monumentale di San Pietro. Chiacchierata con Antonio Bartolini.

Non solo il veneziano Marco Polo e il magionese fra’ Giovanni da Pian del Carpine, ma anche il nostro minore Francescano fra’ Andrea (nel 1318) stabilì rapporti con l’Oriente, lo ricorda la lapide bilingue in via degli Scortici, di recente restauro. 

PERUGINERIE. Quella lapide bilingue in via degli Scortici è stata riportata a dignità. Un successo per la città e una nostra battaglia vinta

Il legame col meraviglioso mondo orientale si rinnova con la mostra in atto al Complesso Monumentale di San Pietro, oggi sede del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Ateneo perugino.

Il presidente Antonio Bartolini (Ordinario di Diritto Amministrativo Università degli Studi Di Perugia) ce ne ricorda i pregressi.

“L’8 giugno del 1585 a San Pietro arrivò in visita la prima missione diplomatica giapponese in Europa. Denominata successivamente Ambasciata Tenshō, e durata otto anni, dal 1582 al 1590”.

Chi fu a volerla?

“L’ambasciata venne organizzata dal gesuita Alessandro Valignano, uno dei personaggi più importanti della cosiddetta “Generazione di Giganti”, cioè gli ecclesiastici che riuscirono, tra la seconda metà del XVI secolo e il XVII secolo, a instaurare i primi proficui rapporti culturali tra i paesi europei, la Cina e il Giappone”.

Da chi era composta la delegazione?

“A Perugia, come raccontano le cronache dell’epoca, arrivarono quattro giovani “quali si dice per cosa essere certa essere di sangue reale”: Itō Mancio, Michele Chijiwa, Giuliano Nakaura e Martino Hara, accompagnati dal gesuita Diego de Mesquita, che fungeva da guida e da interprete”.

Cosa suscitò meraviglia in loro e nei perugini?

“Probabilmente, i nostri antenati furono colpiti dal consumo, da parte loro, di una bevanda che era certamente un the”.

Questo è documentato?

Scrivono i testimoni dell’epoca: “Non bevevano vino, ma solo acqua tepida”.

Cosa apprezzarono dei nostri alimenti?

“Nel banchetto organizzato dalla città di Perugia, i quattro ragazzi mangiarono il cibo locale con ‘parsimonia’, ma apprezzarono particolarmente i latticini”. 

Insomma, per la città d’Euliste questa ambasceria fu un evento memorabile!

“Per Perugia, la visita dei giapponesi fu l’avvenimento più grande della fine del Cinquecento: i giovani lasciarono “una memoria perpetua di loro”, anche grazie allo splendore dei loro vestiti di seta violacea rifinita con oro”.

Quando si dice “la via della seta”. E noi che pensiamo di esserci inventate della novità.

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