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INVIATO CITTADINO Ecco perché la Galleria Kennedy non è diritta

Ce lo spiega Stefano Vicarelli nella bio di Sisto Mastrodicasa

Ecco perché la Galleria Kennedy non è diritta. Ce lo spiega Stefano Vicarelli nella bio di Sisto Mastrodicasa. 

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La necessità di un rifugio antiaereo. Siamo in pieno conflitto e Perugia è priva di strutture che proteggano la popolazione da eventuali bombardamenti. Mastrodicasa, di ritorno dal fronte francese, si vede affidare la presidenza della Sezione locale dell’UNPA (Unione Nazionale Protezione antiaerea). La gente si riparava in locali sotterranei, fondi, scantinati, in palazzi, chiese e conventi. Rischiando, in caso l’edificio venisse colpito, di fare la fine del topo.

Cos’era l’Unpa. Il Ministero degli Interni creò questo Ente, una specie di Protezione Civile, in cui operavano volontari e militari in congedo. Il primo obiettivo era quello di reperire, o creare, rifugi.

A Perugia era noto quello a fianco della chiesa di S. Ercolano, recentemente aperto in occasione delle visite guidate alla Perugia underground.

In via Pinturicchio c’era una sede dell’Unpa (chiamata Unpetta) e uno dei rifugi era l’ex convento di San Tommaso, dove ebbe sede anche il famoso Circolo del Barillaro, una specie di dopolavoro fascista con iniziative sportive, ludiche e propagandistiche.

La scelta di scavare la Galleria. Mastrodicasa ideò la galleria stradale, un passante urbano che mettesse in comunicazione l’area della Cupa, via Pompeo Pellini, con Via XIV Settembre. La Galleria avrebbe assolto così sia la funzione di rifugio che quella di bretella stradale che consentiva di evitare il lungo giro della Circonvallazione o la salita nell’acropoli per comunicare con la Pesa e Monteluce.

Ai primi del 1943 si pose mano allo scavo con due squadre che si incontrarono a metà novembre. Scrive Vicarelli (p. 56 e seguenti): “L’incontro sotterraneo venne solennemente festeggiato dalle maestranze e dalle autorità cittadine col Commissario della Provincia Enrico Armanni […] La Galleria carrabile sarà ufficialmente inaugurata il 10 dicembre 1949 dal ministro dei Lavori Pubblici Umberto Tupini e successivamente intitolata a John Fitzgerald Kennedy…).

Ma perché la Galleria è storta? Il progetto la prevedeva, com’è logico, rettilinea ma, a circa metà del tragitto, ci si accorse (“e forse fu proprio Mastrodicasa a rendersene conto”, dice Vicarelli) che il percorso poteva generare un grosso problema.

Lo scavo proprio sotto quel pilastro medievale. La Galleria sarebbe passata esattamente sotto il pilastro più importante che sorregge gli Arconi sui quali poggia il Palazzo del Bargello. 

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Questo pilastro è attualmente contenuto all’interno del Parcheggio del Mercato. E la sua funzione è fondamentale per la staticità del Palazzo di Giustizia e antica Università. Da qui l’esigenza di variare il percorso, facendo curvare la direzione della parte sottostante la struttura.

Ecco spiegata l’apparente illogicità di quella semicurva che ci si trova attraversando quella bretella urbana.

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