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INVIATO CITTADINO In tanti per l'ultimo saluto a Giampiero Calzoni

I funerali alla chiesa di San Donato all’Elce. Amici, colleghi, elcini e perugini veraci. Come lo era lui

Erano in tanti a rendere l’estremo saluto a Giampiero Calzoni, alla chiesa di San Donato all’Elce. Amici, colleghi, elcini e perugini veraci. Come lo era lui.

Don Riccardo Pascolini, nell’omelia, ne ha ricordato le predilezioni: il forte senso del dovere esplicitato in una dimensione di servizio, l’amore per la natura, per l’arte, la musica, la letteratura. Un tecnico col cuore di un poeta. E la celebrazione non poteva concludersi che con due poesie, lette dall’attore Leandro Corbucci, che di Piero ha ricordato l’assidua frequentazione degli incontri all’Accademia del Dónca.

Piero scriveva, sebbene in modo discreto e riservato. Alcune sue poesie sono state pubblicate nei libri dell’Officina del Dialetto. Corbucci ha proposto “A la tomba del Faggeto” in cui Pierino dice di aver trovato un luogo dove la riflessione sull’immensità della storia umana allontana dalla mediocrità delle preoccupazioni quotidiane. Quindi è stata letta la poesia di Claudio Spinelli “I poete”, un autore che Piero amava.

Un poeta non muore mai. Finché se ne menziona la pagina che tiene verde il nome e la memoria.

E don Riccardo, citando il santo d’Ippona, ha ricordato che non bisogna piangere per un bene perduto, ma gioire per la consolazione di averlo avuto in dono.

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