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Una vita con il saio francescano per aiutare l'Amazzonia, addio a fra' Valerio di Carlo

La battuta e il sorriso erano i tratti salienti del religioso che tanto si era battuto per le popolazioni di Manaus

È morto fra Valerio di Carlo, francescano missionario dalla battuta e dal sorriso sempre pronti.

Nato ad Intermesoli il 12 luglio 1932, in Abruzzo sul Gran Sasso. Entrato tra i Cappuccini dell’Umbria nel 1945, era partito per l’Amazzonia (dove i Cappuccini umbri sono presenti dal 1909) nel 1974.

A Manaus, nella parrocchia di São Sebastião, dove ha lavorato per 8 anni, si è dedicato anima e corpo alle attività pastorali e promozionali della parrocchia, in modo particolare nel “Natal dos pobres” (Natale dei poveri) con oltre tremila le famiglie assistite. Una dedizione che gli aveva fatto meritare il titolo di “Uomo dell’anno”, conferitogli nel 1978 dalle autorità civili di Manaus.

Tornato in Italia aveva continuato ad occuparsi di Amazzonia, svolgendo per oltre 20 anni il servizio di segretario delle missioni dei Cappuccini di Assisi.

Sarà sempre ricordato come un frate Cappuccino gioioso che amava far sorridere, aveva una barzelletta per ogni circostanza insieme ad una parola di incoraggiamento e alla benedizione. Aveva pubblicato anche un libro, dal titolo “Fra Valerio … poco serio”.

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