"Francesco il generatore di fraternità", ultimo saluto all'ex assessore Calabrese
Il funerale in una chiesa di Case Bruciate stracolma
Francesco Calabrese, il generatore di fraternità. L'uomo, il marito, il padre dalle mille passioni e dalla determinazione incrollabile nel perseguirle. Francesco e l'amore per la moglie Silvia, per i figli Lorenzo e Giovanni, per i fratelli e la madre. Quel momento tutto di famiglia che era la messa della domenica. Poi l'impegno pubblico, in politica come consigliere prima e assessore poi, come "consulente" da fuori i banchi del consiglio comunale, tra gli artefici di quella mezza rivoluzione che fu l'elezione a sindaco di Andrea Romizi, che è diventato un libro recentemente uscito.
Francesco Calabrese se ne è andato a 58 anni dopo una malattia. Oggi pomeriggio, nella chiesa di Case Bruciate, l'ultimo saluto. Una chiesa gremita nonostante il grande caldo, "ci sarebbe voluta la cattedrale" ha commentato il sacerdote officiando la messa. Ma la chiesa di Francesco Calabrese era quella del suo quartiere, "questa chiesa dove, mi raccontava e lo avrà raccontato chissà a quanti, c'è la sua firma. Sta qui sotto l'altare, incisa nel cemento mentre venivano realizzati i lavori". Rose rosse sulla bara, l'ultimo saluto a cui ha preso parte l'amministrazione comunale di oggi, con il sindaco Romizi in prima fila, e alcuni degli assessori della giunta di cui è stato componente. C'è la presidente della Regione, Donatella Tesei, il presidente Squarta, il sottosegretario all'Interno, Emanuele Prisco. Ma anche qualche esponente del centrosinistra, come la capogruppo del Pd, Sarah Bistocchi, l'ex assessore Valeria Cardinali, Nicola Mariuccini. Un saluto corale e doloroso per una figura che a suo modo a segnato il suo tempo.