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INVIATO CITTADINO L’Accademia del Dónca trionfa a Forum: l’attore e regista Gian Franco Zampetti in onda su Rete 4

Il direttore artistico del Mengoni di Magione e del Teatro dell’Accademia di Tuoro si cimenta in una seguitissima performance attoriale nella trasmissione di Rete 4, condotta da Barbara Palombelli

L’Accademia del Dónca trionfa a Forum, con l’attore e regista Gian Franco Zampetti.

Il direttore artistico del Mengoni di Magione e del Teatro dell’Accademia di Tuoro si cimenta in una seguitissima performance attoriale nella trasmissione di Rete 4, condotta da Barbara Palombelli. Zampetti, attore di rango, interpretava se stesso in polemica per una questione di eredità.

Il plot della trasmissione seguiva le coordinate di questa storia. Maria, sorella defunta di Gian Franco, era assistita da una badante filippina cui si era legata da affetto e gratitudine.

La badante Anita mostra un asserito testamento di una riga in cui la de cuius avrebbe dichiarato di lasciare all’assistente la casa e altri beni personali, escludendo pertanto il fratello e i familiari.

Gian Franco smentisce l’autenticità del foglio che un perito calligrafo sostiene essere stato ottenuto in modo poco chiaro, guidando la mano della persona, ormai completamente invalida.

La badante chiede i danni per stalking e offese, in quanto Gian Franco le impedisce di accedere alla casa di cui ha motivo di ritenersi unico titolare, dato che nella stessa risiede con la sua famiglia.

Naturalmente Zampetti, membro attivo dell’Accademia della peruginità, non ha perso l’occasione per nominare la nostra Accademia, il suo ruolo di tutrice dell’identità linguistica e antropologica perugina. Citando il dialettologo perugino magionese Giovanni Moretti, il Pinocchio perugino dell’Inviato Cittadino, ricordandone la presentazione alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Sala Galileo.

Insomma, al di là della fiction, Zampetti – con la sua simpatia travolgente, la profonda cultura, la bravura attoriale – è riuscito a conquistare la simpatia del pubblico, della Palombelli. Ma non quella del (finto) giudice.

Le due tesi contrapposte (autenticità o scritto farlocco) si giocano la sentenza che dà ragione alla badante. E il povero Gian Franco viene condannato anche per atteggiamenti molesti e si vede togliere parte della proprietà, ossia quella della sorella. Venticinquemila euro di danni e cessione della casa. E la chiamano “giustizia”. Meno male che è tutta una fiction! In altre parole: una colossale simulazione… anche se qualcuno la prende per vera.

PS: La recitazione di Zampetti è così convincente, e contestualizzata nell’ambiente perugino, che – come è già successo altre volte con le partecipazioni a Forum – molti prenderanno per vera la recita. E, incontrandolo, manifesteranno solidarietà per l’ingiustizia (spettacolare) subita. È già accaduto in altra occasione che qualche compaesano, scambiando la finzione per realtà, gli abbia chiesto se aveva perduto la moglie. Nella fiction forense aveva infatti interpretato il ruolo dell’(in)consolabile vedovo.

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