Piantumazione alle spalle delle Fonti dei Tintori. Piante sommerse da erbacce… ma non tutto il male viene per nuocere.

Quelle piante dovevano svolgere una doppia funzione. Una di carattere estetico, abbellendo e offrendo del verde. L’altra è quella di svolgere un’azione di contenimento del terreno di quella ripida scarpata. 

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La prima volta è andata malissimo. Nel senso che di quel verde sono rimasti solo i pali. Le piante sono quasi tutte morte di sete. Lo raccontammo esecrando quella trascuratezza che impose una seconda piantumazione. 

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Ne deprecammo lo stato di abbandono per la seconda volta. Difatti anche la seconda piantumazione è stata completamente abbandonata a se stessa. 

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Ma questa volta il danno non c’è stato. Anzi: la negligenza si è tradotta in positività. 

FOTO - Piantumazione alle spalle delle Fonti dei Tintori

Spieghiamo come sono andate le cose. Anche stavolta nessuno ha annaffiato quelle piante, che sono state letteralmente avvolte da erbacce alte quanto, e più, loro.

Ma il fatto è che stavolta non si sono seccate, malgrado l’estate caldissima.

Difatti quelle erbe alte le hanno protette da un’insolazione diretta e marcata. Al punto che le piante sono miracolosamente sopravvissute. Come dire che anche dal male può derivare un bene.

A questo punto, visto che neanche la calura di questa torrida estate è riuscita ad ammazzarle, sarebbe adesso il caso di liberarle da quella vegetazione selvaggia che le soffoca. Consentendo loro di crescere e di respirare. Ex malo bonum. Sed… cum iudicio! Espressione latina che, tradotta in soldoni, significa che anche da un errore può derivare della positività. Una volta tanto.