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Fonti dei Tintori: quel restauro, da poco terminato, cade a pezzi ancora prima dell’inaugurazione

Situazione insostenibile: l’intonaco e la tinteggiature delle volte e del fondo stanno andando in malora: si sono rapidamente deteriorati, con sfaldamenti generalizzati e sollevamenti di porzioni consistenti

Fonti dei Tintori. Quel restauro, da poco terminato, cade a pezzi ancora prima dell’inaugurazione. Che fare?

Ne abbiamo parlato a più riprese, avendo puntualmente seguito l’esecuzione dei lavori, peraltro condotti con perizia. Ma c’è qualcosa che proprio non va. Diciamo che una scelta non è stata “indovinata”.

Per l’esattezza, l’intonaco e la tinteggiature delle volte e del fondo stanno andando in malora: si sono rapidamente deteriorati, con sfaldamenti generalizzati e sollevamenti di porzioni consistenti. Ne avevamo facilmente previsto l’esito.

Ci si chiedeva come mai il bellissimo accoltellato in laterizio, debitamente sabbiato, fosse stato coperto da intonaco. Eppure ricordavamo di aver sempre percepito questa facies fittile apprezzabile. Almeno secondo i dettami del gusto corrente.

Ci si rispose che si trattava di un restauro “filologico”, poiché è provato che nel Medioevo era usuale intonacare e dare una tinta alle superfici in mattone, evidentemente ritenute non belle. Ce lo assicurò anche il medievista Franco Mezzanotte, studioso di assoluta affidabilità.

Provammo ad obiettare che quelle volticine le avevamo viste sempre così e ci si chiedeva come mai, in nessuno dei restauri succedutisi nei secoli, si fosse pensato di intonacare quelle superfici fittili.

Evidentemente, quanti ci hanno preceduto si erano resi conto che in un ambiente a elevato tasso di umidità – causa l’acqua delle vasche – la scelta non era opportuna.

La Fonte dei Tintori e il restauro dopo il recupero

Anche uno studente del primo anno di Fisica (o anche un liceale) sa che, per il fenomeno della capillarità, l’umidità tende a risalire. E, dunque, qualsiasi intonaco o tinteggiatura non tiene e si deteriora in breve lasso di tempo.

Il lavoro, nel suo complesso, è stato fatto benissimo. Ma questa scelta di intonacare si è rivelata esiziale. Tanto che occorre mettere mano di nuovo, a restauro da poco ultimato, col bene ancora da inaugurare.

Ciò detto, chi deve decidere decida. Ma non si possono lasciare le Fonti in queste condizioni. Altrimenti andremmo a inaugurare affrontando il ridicolo, ossia sfidando l’evidente ossimoro di un “restauro da restaurare”.

P. S.: Notiamo il persistere del tubo “provvisorio”, situazione sulla quale avevamo soffermato l’attenzione (Fonti dei Tintori, quel tubo e quell’acqua stagnante che fanno discutere. Orrendo, sebbene provvisorio). Dopo la nostra segnalazione, hanno messo un corrugato meglio posizionato, ma ugualmente brutto. E che riversa sul marciapiedi di riguardo acqua a go-go. Quando si decideranno a togliere quell’obbrobrio e riempire le vasche comunicanti? È così difficile rimettere in ordine e tagliare un nastro? Ma non c’è proprio nessuno che ispiri il proprio comportamento all’aureo detto "I care"?

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