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INVIATO CITTADINO Parco dei Rimbocchi, One Billion Rising contro la violenza sulle donne

Il dinamico movimento femminile della sezione perugina ha dato gambe all’evento

Parco dei Rimbocchi. Tenuto il One Billion Rising contro la violenza sulle donne. Per dare voce a chi voce non ha.

Ne avevamo annunciata la preparazione. Il dinamico movimento femminile della sezione perugina ha dato gambe all’evento, secondo quanto previsto. Come concreto esempio di manifestazione fortemente sentita, in quanto proveniente dal sangue vivo dell’altra metà del cielo. Si calcola, infatti, che assommino alla cifra di un miliardo e duecento milioni le donne coinvolte nell’iniziativa. Perché la violenza di genere non ha colore né continente. 

INVIATO CITTADINO Messo a punto il flash mob contro la violenza su donne e bambine

Coreografia rispettata, malgrado le due sole sessioni di prove presso il Circolo Mirò di Antonio Lusi e di sua moglie Monica. 

FOTO - Parco dei Rimbocchi. Tenuto 'One Billion Rising' contro la violenza sulle donne. Per dare voce a chi voce non ha


(foto Sandro Allegrini)

In testa la bravissima attivista Chiara Tomassini, seguita da un nugolo di motivatissime ragazze di ogni età. Fra le ‘ragazze’, anche una bambina che non ci ha messo molto ad imparare le movenze di una non semplice esibizione coreutica. Più un paio di maschi… con qualche ritrosia.

Presenti all’evento rappresentanti della politica locale come Edi Cicchi, Luca Merli e Lorenzo Mattioni. L’attrice Chiara Meloni (Compagnia degli Gnomi), l’intellettuale Daniela Radicchi, il Body guard e istruttore Mario Benedetti. Il quale ha ricordato come i suoi corsi di autodifesa siano prioritariamente orientati alla gestione della paura e, solo successivamente, all’apprendimento delle tecniche di resistenza.

Nel campo da calcetto, fra le bancarelle dello svuotacantine, una manifestazione niente affatto imbronciata. Anzi, decisamente improntata al sorriso. Perché la rivendicazione dei diritti è principio sacrosanto che deve essere fatto proprio anche da chi assiste all’evento.

“La violenza è soprattutto un problema degli uomini”, ha affermato l’assessore al sociale Edi Cicchi. Ammonendo: “I diritti delle donne non sono scritti sulla pietra, ma sulla carta. È proprio per questa loro fragilità che vanno difesi con tenacia e perseveranza”. Concludendo: “Le case rifugio e i Centri antiviolenza non bastano, se non sono sorretti dalla convinta solidarietà della società civile”.

Parole di condivisione anche nel breve intervento dell’assessore alla sicurezza Luca Merli, assai legato alla vicenda del parco per la cui vivibilità si auspica una valorizzazione che ponga fine al degrado.

Perugia dalla parte delle donne. Ma anche di tutti coloro che subiscono iniquità. Con assoluta convinzione. Con persuasione tutta capitiniana, a difesa dell’omnicrazia (potere di tutti) e nonviolenza. Termine scritto in una sola parola. E, dunque, valore propositivo.

A chiudere il pomeriggio, la presentazione, col giornalista Fabio Nucci, del libro di Federico Mazzi “Frammenti di anime come schegge impazzite” (infuga edizioni). Opera contenente diversi spunti in linea con l’argomento sul tappeto. Il libro declina, infatti, il tema del traffico di esseri umani destinati alla prostituzione. I fatti si svolgono in una Perugia, facilmente intercettabile attraverso alcune descrizioni dei luoghi. La “peruginità” della storia emerge anche mediante l’uso del dialetto del Grifo. L’opera appartiene a un ciclo narrativo cui l’autore si dedica da tempo con notevole impegno.

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