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Martedì, 16 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO C’era una volta, e c’è ancora, la Festa degli Alberi alla Leonardo

Quando dialogare con la natura aiuta a crescere

C’era una volta, e c’è ancora, la Festa degli Alberi alla Leonardo. Quando dialogare con la natura aiuta a crescere.

Si rinnova e rinvigorisce una tradizione un tempo viva nella scuola italiana. Piantare un albero come segno di previdenza per il futuro.

Lo sanno bene i ragazzi della scuola elcina Leonardo da Vinci. Che, nella mattinata di ieri, sono stati protagonisti di questo rinnovato interesse per la natura e l’ambiente. 

FOTO - C’era una volta, e c’è ancora, la Festa degli Alberi alla Leonardo


(foto Sandro Allegrini)

Sotto la persuasa iniziativa della dirigente Francesca Volpi, hanno infatti ospitato l’assessore Otello Numerini col quale hanno intessuto un proficuo e intenso confronto. Anche in ordine a problemi di carattere strutturale e criticità come la mancanza di una palestra o la pericolosità del cordolo cementizio davanti alla scala di emergenza. Promesso intervento anche presso il vicesindaco Tuteri cui compete la delega alle scuole.

È Numerini stesso ad assistere, in primis, alla lettura di riflessioni e propositi degli alunni delle classi seconde delle medie e della quinta classe delle elementari, proveniente dalla scuola Enzo Valentini, ospitata presso i locali di via Maria Bonaparte Valentini.

Quindi è stato Numerini stesso ad invitare un manipolo di volontari ai quali ha posto quesiti, chiedendo punti di vista, relativi al bene che le piante possono apportare all’ambiente e al vivere civile degli uomini. Sarà forse un caso, ma la prima ragazzina interpellata si chiamava Greta. Poi gli altri a seguire, con giudizi improntati a conoscenze appropriate e buon senso. Segno che il lavoro degli insegnanti è andato a buon fine.

Non è mancato un momento musicale corale con la brava insegnante Cristina alle tastiere.

Dopo di che si è proceduto a una raccolta di immondezze sparse nelle scarpate che circondano l’Istituto.

Immancabile la messa a dimora di ben cinque piante di Olivo, ai piedi di quelle che lambiscono il versante sud del piazzale. Gli impagabili volontari Luciano e Paolo avevano predisposto buche e terriccio per provvedere alla bisogna. I ragazzi, con cappellini e materiale di Legambiente, hanno raccolto quanto inquinava l’area circostante. Poi la piantumazione.

Infine, la raccolta di olive dai piantoni che punteggiano la superficie fra la scuola, l’area verde e il tratto ascensionale di via Torelli.

Una mattinata all’aria aperta, a discutere e fare. Perché apprendere significa misurarsi coi problemi, provvedere e prevedere ipotesi di soluzione. Bel lavoro di insegnanti e ragazzi. In una prospettiva di educazione a tutto tondo. Non solo sui banchi, ma alla scuola della vita. Perché “ecologia” deriva da “òikos”, casa. Ed è questo pianeta la casa degli uomini.

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