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Mercoledì, 7 Giugno 2023
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#FerroGommaShow - Umbria che eccelle, a Foligno dalle vecchie locomotive regionali nascono i nuovi Intercity

Mentre i trasporti regionali languono, Foligno scrive una pagina “smart” della futura storia ferroviaria italiana

Foligno officina delle meraviglie. Numerose sono state le locomotive che, nel corso della storia, sono passate in Umbria per riparazioni, modifiche, aggiornamenti e potenziamenti. Malgrado oggi le officine di Foligno attraversino un momento tutt’altro che felice della loro storia, hanno comunque dato un nuovo prezioso contributo alla mobilità della nazione. Nella giornata di giovedì 27 giugno è uscita dall’Omc di Foligno la prima locomotiva intercity derivata dalla trasformazione di una normale locomotiva per treni regionali.

Una vera e propria operazione “smart”, poiché consentirà di risparmiare sull’acquisto di eventuali nuovi locomotori e, al tempo stesso, di valorizzare quella che nei prossimi anni rischiava di divenire una flotta di mezzi in esubero. Il recente ammodernamento delle flotte regionali nazionali, varato quasi 2 anni fa, è, infatti, basato sulla sostituzione integrale del materiale circolante con nuovi elettrotreni leggeri a composizione bloccata. Pertanto i classici treni regionali formati da locomotiva al traino, o in spinta di normali carrozze ferroviarie, sono condannati a vedersi scalzare, nei prossimi anni, da buona parte delle relazioni regionali, da quelle metropolitane e, in parte, anche da quelle interregionali.

All’indomani della presentazione dei nuovi treni regionali si era posta la domanda su cosa fare dei locomotori regionali man mano che questi dovessero divenire in esubero rispetto alle richieste. La soluzione per ovviare a tal potenziale spreco e, nel contempo, per rispondere alla sempre più crescente domanda di collegamenti intercity, è stata quella di trasformare i locomotori regionali E464 in locomotive per treni intercity. Quest’ultimo segmento, tra l’altro, lamentava già da tempo gravi carenze di macchine, con alcuni intercity siciliani ancora oggi al traino di ormai obsoleti locomotori, le cui carenze di manutenzione, e l’usura, hanno portato negli ultimi mesi a ripetuti disagi e soppressioni del servizio.

Ovviamente, però, le locomotive regionali sono nate per svolgere servizi a velocità medie, e caratterizzati da frequenti avviamenti e frenate: come fare per convertirle in affidabili macchine da destinarsi ai veloci treni intercity? Per avere una risposta al problema ci si è rivolti alle storiche officine umbre, proprio in uno dei momenti più neri per i trasporti nel cuore verde d’Italia.

Così, mentre l’Umbria si ritrovava privata di treni, autobus, con strade dalla manutenzione pericolosamente trascurata ed, infine, a dover fare i conti con il devastante taglio dei mezzi pubblici previsto per il biennio 2019-2020; a Foligno si lavorava per trasformare quella che si potrebbe definire una grossa ”utilitaria”, in un qualcosa di più simile ad una “media” sportiveggiante. Tale progetto di conversione era stato, peraltro, tentato anni prima, nel corso di esperimenti non ufficiali in cui i locomotori regionali erano stati semplicemente spinti a velocità sempre più alte, onde testarne le reazioni. I risultati al tempo non erano stati incoraggianti ed il problema era stato accantonato finché la sfida non è stata accettata dalle maestranze umbre.

Il risultato è stato portato per la prima volta in corsa prova nella giornata di giovedì 27 giugno 2019, dopo mesi di lavori e modifiche del mezzo. Alle ore 13.20, la locomotiva E464 numero 218, ha mosso i primi passi dall’officina umbra al traino di due carrozze intercity, scortata da un locomotore da manovra e da un’unità gemella agganciata in coda al convoglio. Scartato il locomotore da manovra, il breve ciclo di prove ha visto il piccolo convoglio raggiungere la stazione di Campello sul Clitunno per poi invertire la marcia e tornare alla base già alle 14.30. Nelle prossime settimane sono previste ulteriori uscite di prova che tra l’altro prevedono il costante incremento della velocità di crociera, onde testare le caratteristiche dinamiche del mezzo e la capacità dell’impianto frenante.

A conclusione del suddetto ciclo di test, qualora gli esiti dovessero essere pienamente rispondenti alle aspettative, è prevista l’ulteriore trasformazione di locomotori regionali sempre presso le officine umbre di Foligno, già recentemente protagoniste del rinnovo della flotta intercity con la consegna delle più grandi e potenti E 401, che si possono incontrare alla testa di tutti i principali treni intercity umbri e nazionali.

Così, mentre la regione è alle prese con la ex Fcu ancora in stato di coma profondo, con pendolari costantemente inascoltati; mentre l’attenzione è concentrata sul Frecciarossa Perugino, usato come “grimaldello” per chiederne altri che nessuno potrà mai utilizzare senza affidarsi all’auto privata; mentre il concetto di interscambio tra mezzi pubblici è praticamente morto di inedia sotto i colpi di una gestione quanto meno discutibile; la stessa Umbria, con la fiducia, il sostegno e la valorizzazione da parte di Trenitalia, ha dimostrato che alle volte basta “poco” per ottenere molto. Il tutto è stato ottenuto grazie alle competenze di un gruppo di maestranze che, malgrado il valore dimostrato, continua addirittura ad essere a rischio di vedersi ridimensionare il proprio lavoro.

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