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INVIATO CITTADINO Ferragosto a Monteluce. Si ripete la Festa dell’Assunta fra basilico gentile, cultura e tradizione

Ma le feste… non sono più quelle di una volta

Ferragosto a Monteluce. Si ripete la Festa dell’Assunta fra basilico gentile, cultura e tradizione. Ma le feste… non sono più quelle di una volta. Ossia quelle raccontate con orgoglioso spirito identitario dentro “Ballata fra due guerre” del grandissimo Carlo Vittorio Bianchi, il cui babbo era chiamato “l sindco de Monteluce”. L’abbiamo ristampata con l’editore Morlacchi dieci anni fa. Peccato non averla. Ci si trovano eventi e personaggi, fra i quali la mitica Rosina del Toppo, rinomata cartomante. E poi il pranzo sul prato, erba e pollo all’arrabbiata, prosciutto e salsicce, vino e cocomero.

Ciò che rimane. Nella Cappelletta del basilico, davanti a un’antica icona del Cristo e della Vergine, sotto il campanile, si vendeva (fino all’anno scorso) ancora la profumatissima “erba regale”, segno di religiosa fedeltà. L’hanno distribuite ieri sera, le coccette di basilico, al termine della storica processione. Essenza che si dice sia un toccasana per la salute, in quanto la si vuole cresciuta ai piedi della Croce. Ma il suo profumo evoca anche il ricordo delle antiche imbalsamazioni del mondo egizio. Senza dimenticare il riferimento al fatto che, brandita contro il mostro antropofago Basilisco, su al Toppo di Monteluce, l’odorosa piantina sia stata utile ad allontanarlo dalla città. Liberandola da un insopportabile tributo di vite umane.

Le monache clarisse detengono il seme del basilico “gentile” fin dall’antico e, un tempo, se ne spandevano gli effluvi lungo via Maria Alinda Bonacci Brunamonti, poetessa e acquarellista di fiori e piante.

La coccetta di basilico la offrivano i fidanzati come impegno matrimoniale pubblico. Ricorrente il commento: “Quillo ta la su frega j à dato l basilico!”. Qualche volta infilavano al braccio della bella il torcolino all’anice, metafora trasparente della fede matrimoniale. E allora era fatta: non si poteva tornare indietro.

Ancora è d’uso dispensarlo, da parte di volonterosi parrocchiani, a fronte di una modesta offerta. Lo porti a casa e lo tieni in cucina. Senza usarlo, perché, (forte com’è) è un azzardo. Tanto vale contentarsi del profumo. All’Inviato Cittadino – detto fra noi – la piantina si secca subito.

Non solo cocomero, ma anche cultura. Oltre alla bancarella del cocomeraro, si offre oggi – Ferragosto 2022 – un significativo evento culturale. Ossia una pubblica esposizione dei migliori pezzi delle favolose ‘Maioliche di Monteluce’. Appuntamento al Coro delle Monache dell’ex Monastero di Monteluce, con ingresso da piazza Cecilia Coppoli, sul retro della Chiesa.

Una mostra eccezionale. L’Associazione Bosco Sacro di Massimo Duranti comunica che la mostra, come la vita di una farfalla, viene allestita, e dura, per un solo giorno: Ferragosto, dalle ore 9:00 alle ore 19:00. Dice il poeta (rivolgendosi alla sua Marinella): “e come tutte le più belle cose / durasti solo un giorno /… come le rose”.

L’iniziativa intende porsi come manifestazione di presenza e segno di vitalità culturale. Benissimo.

L’esposizione di oggetti preziosi e rari proviene da collezioni private, tra le quali spiccano dei pezzi di Serena Cavallini, pittrice e scrittrice, monteluciana doc. L’esposizione è collocata nel salone del Coro delle Monache, per il quale si sta procedendo al recupero degli antichi affreschi. 

Monteluce. Brillante epilogo, fra arte e cultura, per la Festa dell’Assunta

La presentazione di un libro. Alle 18:00, Giulio Busti, esperto della ceramica umbra, presenterà il bel libro/catalogo di Fedora Boco, già mitica bibliotecaria dell’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci: “Le maioliche di Monteluce. Ascesa e tramonto di una manifattura perugina (1921-1931)”. Dieci soli anni, ma di fuoco.

Tutto il resto: quasi… secondo tradizione. La processione della “Luminare Magna”, della vigilia (14 agosto, ore 21), dalla cattedrale alla chiesa Salus Infirmorum dell’ex Ospedale di Monteluce, guidata dall'amministratore diocesano mons. Salvi, e con la solenne celebrazione eucaristica (oggi, ore 11:00) presieduta dall’arcivescovo emerito, cardinale Gualtiero Bassetti.

Fuochi d’artificio, in chiusura, cibo e cinema. Si annunciano fuochi d’artificio e una sobria agape conviviale con porchetta, vino e cocomero, con abbinamento alla proiezione di un film in piazza Coppoli. Prezzi decisamente popolari, per favorire la partecipazione.

Per fischietti, zuccherini, liquirizie e yo-yo… rivolgersi al Museo della Memoria.

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