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INVIATO CITTADINO Fare scultura per fare cultura. Brufa fa il check up

Scolpire per colpire: questa la strada scelta a qualificare “la strada del vino e dell’arte”. Siamo, dunque, alla 33.ma edizione della kermesse che coniuga arte, territorio, economia, cultura, socialità

Fare scultura per fare cultura. Brufa si fa il check up e dice 33. Scolpire per colpire: questa la strada scelta a qualificare “la strada del vino e dell’arte”. Siamo, dunque, alla 33.ma edizione della kermesse che coniuga arte, territorio, economia, cultura, socialità.

A fare da contrappunto alle splendide sculture disseminate nel territorio, si aggiunge ora “Contrappunto”, opera di Alex Corno, brianzolo in prestito al Texas. Lo tradisce nell’abbigliamento da cow boy: cappellone bianco, jeans, stivaletto.

Corno è cordiale e appassionato, modella il ferro come fosse cera, fin quasi a non farne avvertire la resistenza. Propone e si propone con affabilità, intercettando simpatie.

Ne fa fede l’amicizia nata con Feliciano Martinelli, presidente della Pro Loco. Interlocuzione assecondata da Patrizia Cavalletti, infaticabile e qualificata intellettuale, in veste di addetta stampa e stimolatrice di relazioni.

Il persuaso sostegno dell’amministrazione torgianese è espresso a chiare lettere dal sindaco Eridano Liberti e dall’assessore alla cultura Elena Falaschi. Saluti istituzionali di Erika Borghesi (Provincia di Perugia) e di Marco Vinicio Guasticchi (Consiglio regionale). Per il Comune di Perugia giunge poco dopo l’assessore Leonardo Varasano. Sinergia importante. Tanto che Corno ringrazia la Provincia di Perugia che si è fatta carico del trasporto e i “Brufa boys” per aver completato il piazzamento.

Il critico Elena di Raddo entra nel merito della qualità artistica, dissertando di forme geometriche regolari con elementi “in posizione instabile” che fungono da “contrappunto”: nomen omen.

Ma il pubblico che si precipita a vedere la scultura – approfittando di un momento di pausa della pioggia battente – si rende conto “de visu” che quell’opera parla da sola. Non c’è bisogno di tante spiegazioni: quel lavoro è in stretta simbiosi con la natura e si lega indissolubilmente al territorio. Ti si para dinnanzi poco prima di entrare in paese, venendo da Ponte San Giovanni. Ti attira e ti colpisce.

Una sola notazione: la si poteva piazzare un paio di metri più in là alla destra di chi la guarda dalla strada. Inquadrarla con quell’impattante palo in cemento della linea elettrica non è un bel vedere.

Ma si tratta di dettagli, che nulla tolgono al valore dell’artistico manufatto. Chi poi volesse rendersi conto della poliedricità di Alex Corno non ha che da recarsi alla Sala polivalente "Ex Perla", dove quelle opere resteranno fino al 1° settembre.

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