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Martedì, 23 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Ex Tabacchificio, cosa c'è che non va

In Terza Commissione richiesti alcuni chiarimenti sul complesso Social Housing

In Terza Commissione richiesti alcuni chiarimenti sul complesso Social Housing dell’area ex Tabacchificio.

Interventi dei consiglieri Francesco Zuccherini e Fabrizio Croce a nome dei gruppi consiliari Partito democratico, Idee Persone Perugia e Rete civica Giubilei.

La natura del progetto. Ma cos’è questo social housing?

Qualcosa che sta a mezza via tra l’edilizia popolare e le proprietà private, vendute o affittate a prezzo di mercato.

Quale l’obiettivo, fare profitti?

L’obiettivo fondamentale consiste nel fornire alloggi con buoni standard di qualità, a canone calmierato. Ma si dice – e questo è il punto – che i canoni richiesti arrivino a 700 euro mensili. Che non è poco. Osserva dunque Croce: “Alla faccia del buon prezzo!”. 

FOTO - Perugia, ex Tabacchificio: le immagini

Dove sta il “social”?

Il social housing dovrebbe far nascere comunità e sviluppare l’integrazione, anche attraverso l’utilizzo di spazi e servizi comuni tra gli abitanti. Ma c’è chi esprime dubbi sul raggiungimento di tali obiettivi.

Quali i destinatari del progetto?

Persone del ceto medio che non possono permettersi una casa a prezzo di mercato. Ma che, nello stesso tempo, dispongono di un reddito troppo alto per accedere all’edilizia popolare.

Chi, per esempio?

In generale si tratta di nuclei familiari a basso reddito, giovani coppie, anziani in condizioni economiche svantaggiate, studenti fuori sede, immigrati e famiglie di lavoratori con contratti atipici.

Da qui i benefici in termini sia fiscali che in ambito urbanistico-edilizio.

Cosa si osserva in proposito?

L’Ordine del giorno sottolinea il fatto che il progetto non è ancora del tutto completato, nonostante i tempi previsti inizialmente. È finito solo sul lato strada, ma all’intero siamo ancora al ‘caro amico’.

La questione dei costi.

È stato sottolineato che i termini di vendita e di affitto degli alloggi, non sono corrispondenti né alle normative del social housing, né all’accordo territoriale sottoscritto con il Comune di Perugia.

Insomma: il fondo immobiliare decide unilateralmente, mentre la normativa fa esplicito riferimento agli accordi fra le organizzazioni della proprietà edilizia e dei conduttori maggiormente rappresentative a livello locale. Il seguito alla prossima puntata. 

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