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INVIATO CITTADINO Quando la "nonnità" è un valore da preservare

Il direttore Aba, Emidio De Albentiis, ricorda il nonno, omonimo

Quando la nonnità è un valore da preservare. Il direttore Aba, Emidio De Albentiis, ricorda il nonno, omonimo.

Il noto e apprezzato docente, storico dell’Arte, esordisce dichiarando: “Sabato 24 settembre, alle ore 17:00, avrò l’onore famigliare, misto a una sottile malinconia sul passaggio del tempo e dell’età, di commemorare mio nonno Emidio”.

Quale l’occasione?

“Ne porto il nome e ne custodisco la memoria. Ecco perché, a 100 anni dalla sua prematura scomparsa, intendo ricordarlo”

Chi ti affiancherà nell’iniziativa?

“Sarò insieme a due valenti studiosi abruzzesi, Alberto Rasetti ed Elso Simone Serpentini”.

Dove si terrà l’evento?

“Ad Atri, in provincia di Teramo, luogo d’origine del ramo paterno della mia famiglia”.

Puoi anticiparci qualche notizia?

“Emidio, mio nonno, era un medico di altri tempi, molto legato alla professione”.

Cosa fece di notevole?

“Durante l’epidemia di spagnola (1918-1920), nella veste di medico condotto, aveva salvato molte vite, uscendo indenne da quella tremenda infezione che mieteva vittime, come e più del covid”.

Cosa gli accadde?

“Nel 1922, durante una visita in campagna, si ferì accidentalmente. Allora non c'erano penicillina né antibiotici e morì pochi giorni dopo di setticemia”.

Quali le sorti della famiglia?

“Lasciò mia nonna e tre figlioletti, l’ultimo dei quali era mio papà”.

Una storia d’altri tempi che conserva ancora una forte carica emozionale e un valore paradigmatico.

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