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INVIATO CITTADINO Elce, via Bonaparte Valentini. Non c’è pace

Cedimenti, voragini, scale chiuse e... quel lungo contenzioso fra Comune e condominio

Elce, via Bonaparte Valentini. Non c’è pace per la zona adiacente alla Leonardo da Vinci. Ogni tanto ne capita qualcuna. E non si tratta di buone notizie.

Cedimenti, voragini e quel lungo contenzioso fra Comune e condominio. Abbiamo raccontato la chiusura delle scalette di collegamento (una struttura in cemento armato) fra via Annibale Vecchi, zona Coop e Farmacia, con la scuola media e il grosso condominio adiacente. 

INVIATO CITTADINO Quelle scalette che portano alla Leonardo. Accertare la proprietà o resta tutto fermo

Scalette chiuse, si fa il giro o… si scavalca. Niente è in predicato di caduta, ma le scale sono chiuse e i ragazzi debbono compiere il lungo giro scendendo per la ripida stradina fra l’immobile parrocchiale e l’accesso Onaosi di viale Orazio Antinori. Oppure, in alternativa, passare per via Bonaparte Valentini, scendendo da via Annibale Vecchi. O, in extremis, si scavalca! A proprio rischio e pericolo. 

L’incontro fra Comune (che dichiara trattarsi di intervento che compete al condominio) e condominio (che non vuole saperne, essendo quelle scale di uso pubblico) non ha portato a un accordo risolutore. 

FOTO - Elce, via Bonaparte Valentini. Non c’è pace

Non bastava: ora c’è pure lo smottamento. Adesso sorge un nuovo doppio problema, in via Bonaparte Valentini. Fra il tratto terminale della strada e la scuola è avvenuto uno smottamento. Proprio dove restavano le radici di una grande quercia, crollata rovinosamente sulla scuola qualche anno or sono. Il Comune, per questioni di sicurezza, ha provveduto a transennare. Peraltro, addebitando al condominio il costo di 300 euro per segnale, tondino di ferro e rete di plastica.

Dice il condominio: “Cosa c’entriamo noi? La scarpata è del Comune che, non a caso, ha pure provveduto alla sua pulizia. È tutto dalla parte della scuola: noi non c’entriamo”.

E l’affare si complica. Nel senso che resta la segnalazione, ma niente si muove.

Una strada tutta buche. Ulteriore motivo di contrasto risiede nel fatto che il fondo stradale di via Benedetti Valentini è una successione di crateri. Ora è da sapere che la strada nasce come privata, ma è di uso pubblico da oltre un cinquantennio. Da notare, peraltro, che è l’unica e indispensabile via per raggiungere la scuola Leonardo da Vinci.

Ora quella strada è quasi impraticabile, costellata di autentici crateri che ne mettono a rischio il transito, specie per chi si muova sulle due ruote.

Dunque, va sistemata. Si parla, fra fondo e intervento sulle scalette superiori, di una spesa di circa 20 mila euro. Senza contare la costruzione di un muro di sostegno che dovrà sorreggere la strada, scivolata e apertasi verso la scuola con uno smottamento importante. Si comprende come il condominio sia recalcitrante. Dice: “La strada è usata da tutti e dunque non si vede perché dobbiamo manutenerla noi”.

La soluzione è quella dell’acquisizione al patrimonio, e alle competenze manutentive, da parte del Comune.

Da un incontro con l’Assessore Otello Numerini è uscita un’ipotesi di accordo che prevede l’assunzione disgiunta, per il soggetto pubblico e privato, dell’onere di materiali e mano d’opera. Insomma: mettiamo a posto dividendo le spese. Ma anche questo non può darsi per scontato. Perché il condominio è recalcitrante. Vedremo come andrà a finire.

Riassumendo, per adesso sono sul piatto almeno tre grossi problemi.

  1. Le scale di collegamento fra via Vecchi e via Bonaparte Valentini restano chiuse, sbarrate, inagibili (di nome, perché nei fatti i ragazzi scavalcano e spostano le transenne).
  2. La frana compresa fra via Valentini e la scuola resta, con segnalazione, ma sussiste il pericolo che il cedimento si allarghi.
  3. La strada è tutta una buca, con necessità di fare slalom. Ci si chiede: “Se qualcuno cade e si fa male, chi paga? Il Comune o il condominio?”

Sic stantibus rebus, la responsabilità ricadrebbe sul condominio. Ma la questione sarebbe tutt’altro che semplice da districare. A menti e responsabilità più elevate, la soluzione di questo rebus tripartito: scale, frana, strada dissestata. Alzi la mano chi sa indicare la soluzione. Ma non si può continuare a chiudere tutto! Perché i servizi scolastici non si possono interrompere.

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