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Venerdì, 19 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Parco Onaosi, quella siepe era ormai diventata una giungla

Provvidenziale e urgente, dunque, l’intervento cui gli operai hanno posto mano in questi giorni

Lavoro lungamente atteso alla recinzione del parco Onaosi che lambisce via Torelli. Quella siepe di alloro era ormai diventata una giungla. Il segnale di direzione obbligatoria restava celato sotto quei rami. Le fronde, penetrate attraverso la ferratura della recinzione, invadevano il marciapiede ostacolando il passaggio dei pedoni. Finalmente l’intervento di esperti che hanno ridimensionato quella selva invadente.

Altro intervento indispensabile è legato alla necessità di riportare in asse un cipresso fortemente inclinato sul lato strada e in predicato di caduta. “Lo tireremo con una corda per raddrizzarlo e poi sistemeremo alla base una struttura di contenimento”, dicono gli esperti (operazione che, ad oggi, non è stata ancora effettuata).

Ricordiamo che il problema delle piante cresciute senza controllo è di vecchia data. Qualche anno fa, un’acacia di notevoli dimensioni precipitò, danneggiando anche la robustissima inferriata di delimitazione del parco (danno ben visibile sul lato destro della foto).

Successivamente, pochi metri sopra, a livello della curva, accadde un fatto analogo che comportò l’invasione della sede stradale e il necessario intervento dei Vigili del fuoco per sezionare e rimuovere l’albero ripristinando la circolazione.

Provvidenziale e urgente, dunque, l’intervento cui gli operai hanno posto mano in questi giorni.

Resta da risolvere il problema dei cipressi di specie arizonica, piantati oltre tre decenni fa come siepe. Purtroppo una mancata manutenzione e una crescita incontrollata hanno snaturato la siepe, molte piante si sono ammalorate e le restanti hanno assunto proporzioni gigantesche. Al punto da impattare la vista del Centro storico a danno degli appartamenti prospicienti. L’amministratore ha sollecitato l’abbattimento, ma la risposta Onaosi è stata negativa. È peraltro falsa l’affermazione che quelle piante fossero lì in epoca precedente alla costruzione dell’immobile che data ai primissimi anni Settanta. Non si tratta di specie protette e sarà da vedere a chi eventualmente spetterà la ragione.

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