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La difficile situazione degli studenti delle scuole medie: soli a casa, Dad a oltranza e poco controllo

La chiusura delle scuole medie in Umbria forse si può evitare: i problemi che stanno sorgendo sono infatti notevoli sia per i ragazzi, sia per le famiglie

Da mercoledì 11 Novembre l'Umbria diventa zona arancione. Prendiamone atto. Tuttavia i ragazzini delle scuole secondarie inferiori sono ancora a casa e questo comporta alcune conseguenze. Le analizza sinteticamente Rosita Garzi, sociologa del lavoro presso l'Università degli Studi di Perugia e madre, lanciando un appello alle istituzioni circa la situazione degli studenti delle scuole medie della nostra regione.
"1. Alcuni studenti sono privi degli strumenti tecnologici che permettano loro di effettuare la didattica a distanza, le scuole non ne hanno più a disposizione e sono a casa a far nulla.
2. Quelli che hanno gli strumenti tecnologici si trovano a casa da soli in un'età compresa tra gli 10 e i 13 anni, senza alcun controllo da parte degli adulti o, ancora peggio, sotto il controllo dei nonni anziani che invece dovrebbero essere una categoria da difendere dal virus.
3. I ragazzini di 11,12 anni (praticamente tutti) e anche quelli di 13 anni (nella maggior parte), vengono accompagnati e ripresi a scuola dai genitori, quindi rispettando le regole di distanziamento; non c'è quindi il problema di contagio all'esterno delle scuole in ingresso e in uscita. Piuttosto si potrebbero distanziare ulteriormente gli orari di accesso (non basta differire di 5 minuti).
4. La scuola secondaria inferiore almeno nella classe prima è garantita anche nelle zone rosse.
5. La didattica in presenza viene garantita anche ai ragazzi dai 19 anni in su che frequentano il primo anno dell'Università, le cosiddette matricole.

6. Ci sono itsituti comprensivi che riescono a garantire a malapena due tre ore di didattica a distanza, a fronte delle sei previste dall'orario curricolare". 

Va ricordato che nonostante l'ultimo Dpcm preveda la didattica in presenza per gli alunni della classi prime medie, in Umbria l'ordinanza regionale tiene ancora chiuse le stesse fino al 14 Novembre.

L'appello lanciato alle istituzioni dalla sociologa ma sottoscritto da tanti genitori preoccupati per i propri figli, è quello di considerare tutte le problematiche di questa fascia di età di studenti, che sono cittadini al pari degli altri e hanno diritto, sebbene il momento sia grave e difficile per tutta la popolazione, a non veder negati i diritti fondamentali quali quello allo studio. La didattica a distanza, infatti, si rivela un mero palliativo, inadeguato a fronteggiare una situazione che sembra protrarsi a tempo indeterminato (almeno dal punto di vista del calendario scolastico) e che non fa altro che generare povertà educativa e disuguaglianze.

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