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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Diabete in Umbria, il Corediab: "L'assistenza sanitaria deve essere rafforzata e ristrutturata"

Il coordinamento delle associazioni: "Vogliamo partecipare ai tavoli di lavoro regionali"

Riccardo Vinciarelli, presidente del Corediab, il coordinamento delle associazioni per i diabete dell'Umbria, ha incontrato alcuni dei principali protagonisti della diabetologia umbra. Incontri con il professori Riccardo Calafiore, Alberto Verrotti Di Pianella, Massimo Bracaccia, le diabetologhe del territorio regionale e altri soggetti che concorrono a far funzionare la macchina sanitaria.

"In Umbria, il personale medico che si occupa di questa patologia è un’eccellenza in campo nazionale, pertanto, è necessario impiegare appieno queste professionalità per intervenire nell’organizzazione dell’assistenza sanitaria che, seppur di buon livello, deve essere rafforzata e ristrutturata. È necessario, inoltre, che Corediab partecipi ai tavoli di lavoro regionali compresi quelli per l’attuazione del Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali regionale, per le tecnologie e per i presidi sanitari necessari alla gestione della malattia diabetica. Deve essere l’interlocutore imprescindibile per l’Assessorato alla Sanità in tema di diabete", scrive il presidente Vinciarelli. 

Corediab, spiega la nota, "istituito nel 2011, nasce con lo scopo di rappresentare tutte le associazioni per il diabete del territorio umbro in modo unitario dinanzi alle istituzioni politiche, amministrative e sanitarie. Al coordinamento aderiscono quelle di Perugia, Gubbio, Città di Castello, Spoleto, Orvieto, Terni e Narni, tutte impegnate in attività importanti come l’educazione sanitaria, la prevenzione e la promozione della coscienza sociale della malattia diabetica. Grande attenzione è rivolta alla divulgazione del corretto stile di vita per il benessere della comunità tutta, quindi a soggetti con e senza diabete".

Tra gli obiettivi del Corediab, conclude la nota, "contribuire e favorire il potenziamento del Centro Regionale di riferimento per la malattia diabetica nell’adulto, il potenziamento del Centro Regionale di riferimento di Diabetologia pediatrica (nel bambino il Diabete di tipo 1 è una condizione da considerarsi acuta e deve essere gestita da personale formato e qualificato nell’ambito di una struttura di terzo livello), lo sviluppo della Telemedicina che costituirà un importante salto di qualità a beneficio dei pazienti". 

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