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La devozione del Sant'Anello si rinnova con un'esposizione straordinaria in onore di san Giuseppe

La reliquia resterà esposta nell’omonima cappella della cattedrale, per tutta la giornata di oggi fino al termine della celebrazione eucaristica delle ore 18 presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti

Si rinnova l'esposizione del Sant'Anello, la reliquia che la devozione popolare vuole essere stato usato per il matrimonio di Giuseppe e di Maria e che studi di gemmologia descrivono come un anello di quarzo-calcedonio, risalente al I secolo dopo Cristo, di colore biancastro-grigio e di dimensioni ridotte, tanto da far ritenere difficile l'identificazione con un anello sponsale.

Per le celebrazioni della solennità di san Giuseppe, nell’anno del 150esimo anniversario della proclamazione del padre putativo di Gesù a patrono della Chiesa cattolica, il cardinale Gualtiero Bassetti ha voluto rinnovare il rito dell’esposizione del Sant’Anello nella cattedrale di San Lorenzo.

L’esposizione del 19 marzo è straordinaria, perché normalmente avviene due volte all’anno (il 28 luglio e il 12 settembre), concordata di concerto dal Capitolo dei Canonici di San Lorenzo e dalla Confraternita come segno di comunione con i vescovi umbri che hanno celebrato nel duomo di Orvieto, lo stesso giorno, l’avvio in regione dell’anno “Famiglia Amoris Laetitia”.

La reliquia del Sant’Anello resterà esposta alla venerazione dei fedeli, nell’omonima cappella della cattedrale, per tutta la giornata di oggi, sabato 20 marzo, fino al termine della celebrazione eucaristica pomeridiana (delle ore 18) presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti. Questa celebrazione, con intenzioni di preghiere per i padri e la benedizione delle famiglie, concluderà la due-giorni perugina dedicata alla figura di san Giuseppe nell'anno speciale che papa Francesco ha voluto per il patrono della Chiesa definendolo "padre amato, padre nella tenerezza, nell’obbedienza e nell’accoglienza; padre dal coraggio creativo, lavoratore, sempre nell’ombra".

La storia

Nell'anno 989 l'insigne reliquia si trovava a Chiusi e cinque secoli più tardi a Perugia. Nel luglio del 1473, forse la notte del 23, il frate francescano Vinterio, trafugò la reliquia e scappò da Chiusi alla volta di Perugia. Il furto venne scoperto solo il 3 agosto, giorno in cui l'Anello veniva mostrato alla cittadinanza. Il frate venne subito rintracciato, ma quando le autorità comunali di Chiusi chiesero la restituzione della reliquia scoprirono che un tale Luca delle Mine, lo aveva acquistato e donato ai priori perugini. Il 10 agosto un contingente di perugini mosse alla volta di Chiusi e da quel momento ci furono ben 13 anni di scaramucce, rappresaglie e litigi tra perugini e chiusini: il tutto passò alla storia come “guerra del Santo Anello”.

Alla fine, dopo interventi di Firenze e dei pontefici, l'anello rimase a Perugia e divenne particolarmente cara ai perugini. Per alcuni anni fu custodita dalle autorità cittadine, nella cappella dei Decemviri del palazzo comunale dei Priori, e successivamente collocata nella cattedrale di San Lorenzo, affidandone la custodia ai canonici della Compagnia di San Giuseppe.

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