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PERUGINERIE Festa dei Santi e dei morti: quando il detto meteorologico sbaglia

Un adagio popolare recita “Pi santi, capèllo e guanti”

Festa dei Santi e dei morti… quando il detto meteorologico sbaglia. Un adagio popolare recita “Pi santi, capèllo e guanti”, a significare che occorre difendersi dai rigori della stagione calzando cappelli e infilandosi guanti (propongo in pagina la vignetta che Marco Vergoni realizzò per un mio libro).

Stavolta, il detto “nn ardice”, ossia è palesemente fuori bersaglio. Infatti è una bella giornata.

Il proverbio perugino è legato ad altri due di pari tono, entrambi fallaci, almeno in questo caso.

Il primo “Pi Santi, la neve nti campi”… ma non sembra proprio che le cose stiano così.

Il detto gemello recita: “Pi morti, la nev aj orti”. Anche in questo caso, il detto è errato, dato che per domani non sono attese precipitazioni nevose.

Insomma, si verifica la circostanza, abbastanza frequente, che la “sapienza” diventi “insipienza”. In analogia al modo popolare con cui si epiteta il celebre calendario di Frate Indovino (al secolo Padre Mariangelo da Cerqueto). Personaggio e lunario che, nelle nostre campagne, si definiscono ironicamente “SE ce nduvino”. 

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