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INVIATO CITTADINO Così muore l'area verde a valle della scuola Leonardo all’Elce

Perugia, la manutenzione langue: senza volontariato, il verde pubblico non resiste

Area verde a valle della scuola Leonardo da Vinci all’Elce. Senza un minimo di manutenzione, tutto muore. L’unica cosa che regge è l’area per cani, anche perché sono gli stessi cinofili a tenerla in ordine. Tutto il resto langue. Senza volontariato, il verde pubblico non resiste. Perché di “pubblico” ha solo il nome, ma non la cura.

Regge ancora per un po’ il parchetto lungo via Torelli, realizzato con lavoro volontario da parte della dinamica associazione elcina, guidata dal geometra Carlo Giannotti. Regge, fino a quando? Fin tanto che la gente non si stuferà di surrogare ruoli e funzioni che spettano all’ente locale. “Ma allora, le tasse cosa le paghiamo a fare?”, commenta un residente di prossimità, abituale frequentatore.

Il verde - improprio chiamarlo parco - degrada paurosamente. Le panchine si ammalorano, pazienza. Le mettiamo una sopra l’altra, le circondiamo col nastro bianco rosso e così “fiat voluntas dei”. O, detto in perugino, “Chi vòl Cristo quillo l prega!”. Insomma: è accaduto già al parco dei Rimbocchi. I giochi erano ridotti all’ecce homo, numerose panchine erano a pezzi.

Che si fa? Anziché intervenire, riparare, sostituire, si butta via e si lascia il territorio sguarnito di strutture. Niente più giochi per bambini, se non una casetta in legno storta e scheggiata. Niente più panchine per nonni e genitori. Questa è la logica dominante. Accade ovunque, in tanti (ex) parchi della città. Quousque tandem?

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