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Quando gli adesivi, e la maleducazione, coprono storia e identità cittadina. Accade in piazza Fortebraccio, a fianco di Palazzo Gallenga

Quando gli adesivi, e la maleducazione, coprono storia e identità cittadina. Accade in piazza Fortebraccio. Dove, dopo il rifacimento di via Ariodante Fabretti e la sistemazione della piazza, era stata lasciata a vista una finestra a pavimento da cui si scorgevano due pompe secolari dell’impianto idrico cittadino Perugia Piazza Grimana, quell'oblò bello e pericoloso: intervento per metterlo in sicurezza).

La loro longevità era di per sé fenomenale, tanto che quelle saracinesche erano ancora efficienti.

Sono state sostituite da apparecchiature nuove di zecca, ma si è opportunamente deciso di esporle alla vista dei perugini e dei tanti studenti di molte nazionalità che accedono ai servizi formativi di Palazzo Gallenga.

Però, com’è noto, la maleducazione è sempre in agguato. Ne abbiamo più volte indicato le coordinate in molti punti della città (INVIATO CITTADINO Un edificio storico risalente al medioevo (primo Monte di Pietà) con quel tubo che fa pena).

Ora (nelle nostre peregrinazioni urbane “pedibus calcantibus”) ci accorgiamo di una situazione poco dignitosa ad angolo fra piazza Grimana, all’intersezione con la Lungara e via Fabretti. Su questa superficie vetrata sono stati apposti tantissimi adesivi che reclamizzano un ristorante di zona. Così fitti da sembrare una grandinata. Al punto che non si intravvede quella meraviglia “tecnologica” di oltre un secolo fa: le pompe idrauliche a pressione che furono l’orgoglio dell’acquedotto perugino, rifatto all’epoca del sindaco Ulisse Rocchi. Autore del tris: tram, acquedotto, illuminazione elettrica e… via Cesare Battisti o “strada pazza”, per l’ardire dell’averla costruita pensile, in aderenza al muro etrusco.

Per quanto attiene alla finestra sfregiata, togliendo visibilità agli antichi manufatti, che fare? Per prima cosa, raschiare via quell’obbrobrio. E poi evitare che quel comportamento si ripeta. Difatti quella “nevicata” di adesivi è frutto di un lungo “lavoro”. Di chi? Si accettano ipotesi.

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