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Ddl Zan, il sindaco Ruggiano con il Popolo della famiglia: "Legge ideologica che mette a rischio la libertà di pensiero"

Il primo cittadino con gli assessori Alessia Marta e Elena Baglioni ed il coordinatore del Pdf Umbria Saimir Zmali dicono "no" al disegno di legge sull'omotransfobia

Il sindaco Antonino Ruggiano si schiera contro il ddl Zan sul contrasto all'omotranfobia (nell'ultima versione in discussione al Senato è stato introdotto anche il contrasto alla violenza di genere e all'abilismo) e fa fronte comune con il Popolo della famiglia Umbria.

"Da avvocato – spiega il sindaco di Todi Antonino Ruggiano - dico che è una legge ideologica, che se approvata prevede che alcune opinioni, anche se non offensive, possano essere oggetto di inchiesta. Perciò sono contrario a questo ddl e dico che non si può rischiare la prigione soltanto per un’opinione. Da sindaco ritengo che proprio perché ideologico, il provvedimento non tutela nessuno ma anzi rischia di creare pericolose discriminazioni".

Un "no" senza appello quello pronunciato dal sindaco, dagli assessori Elena Baglioni e Alessia Marta (bilancio e famiglia) e da Saimir Zmali, coordinatore del Pdf Umbria rispetto al disegno di legge presentato dal deputato Alessandro Zan in materia di “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.

"Nel rispetto della libertà di ciascuno e contraria ad ogni forma di discriminazione, credo che questo disegno di legge violi in maniera irrimediabile la libertà di espressione, di coscienza e di educazione. Per usare le parole del presidente Berlusconi – spiega l’assessore Baglioni - questo testo è lontanissimo dalla nostra cultura giuridica dei diritti e delle garanzie. La legge Cirinnà non era nulla in confronto: qui si tocca direttamente la libertà di ogni cittadino".

"Non è zittendo le coscienze che possono essere cambiate le convinzioni profonde di una persona – sostiene Alessia Marta - e mi batterò in ogni modo perché i miei figli non ereditino questo mondo in cui non credo e che li priverebbe del bene più grande: la libertà".

"Questo è il momento dei coraggiosi. Questo è il momento di dire no ad un ddl che va di moda tra i vip ma che non c’entra nulla con la discriminazione: ad oggi non esiste discriminazione che non venga già punita dalla legge - afferma Zmail - Serve una presa di posizione da parte di tutti: sindaci, assessori, consiglieri umbri che condividono i valori della famiglia naturale e che con questo ddl si troverebbero nei guai soltanto per difendere quei valori. Come Pdf saremo pronti ad ogni battaglia contro chi prova a mettere il bavaglio ed è pronto a legalizzare l’abominio dell’utero in affitto" chiamato adesso gravidanza solidale in un disegno di legge depositato recentemente in Parlamento.

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