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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Corciano

VISTI PER VOI Cielo, quanto sono schifosi questi uomini

In scena al Cucinelli una serie di profili di maschile indecenza. Che definire “miserabili” è una litote

Cielo, quanto sono schifosi questi uomini! Teatro degli orrori ‘maschicida’ in scena al Cucinelli. Il 21 alle 21:00. Un inizio di primavera decisamente “castrante”. Almeno per quanti abbiano qualcosa da castrare.

Uno spettacolo decisamente divertente. E vario. Si tratta, infatti, di una serie di profili di maschile indecenza. Che definire “miserabili” è una litote.

Non personaggi, ma tipi. Anzi, prototipi. Archetipi. Resi con straordinaria capacità mimetica da Lino Musella e Paolo Mazzarelli, maestri nell’arte teatrale. Voce, dizione, mimica, interpretazione perfette.

Attori capaci, comunque, di dare il molto col poco. Intendendo per “poco” una scenografia scarna e scabra. Fatta di un tavolo, tre sedie (tutto rigorosamente bianco) e un campanellino da reception. Che dà il ‘la’ agli otto siparietti sulla condizione esistenziale della coppia.

Profili iconici/ironici, detti/interdetti, logorroici/diarroici.

Specie quando – ed è la norma – tingono di ipocrisia il loro egoismo-machismo pseudo sessuale. Con cui colpevolizzano la donna rivoltando la frittata.

Sadismo e ferocia, meschinità perfino nella perversione, fatta di poco altro che non di amplessi/complessi più o meno edipici, di escamotage vigliacchi, di colpevolizzazione ipocrita e falsa autofustigazione.

Saga sacrilega, sociologica, antropologica, illogica. Come le argomentazioni in cui si cimentano, alternativamente, Musella e Mazzarelli, a turno nei ruoli dell’uomo e della donna. Si vorrebbe dire del maschio e della femmina. Se i termini non rischiassero di assumere la nobiltà incontaminata dello stigma animale. Che ha, perlomeno, il pregio della “naturalità”.

Gli otto siparietti che scandiscono gli errori/orrori sono un lavoro (trasposizione, taglia & cuci) del drammaturgo e regista Daniel Veronese, Maestro argentino (Buenos Aires, 1955). Il che conferma la vocazione, o la scelta, internazionale della programmazione del Cucinelli.

Sorgente dei contenuti: le “Brevi interviste con uomini schifosi” (“Brief Interviews with Hideous Men”) di David Foster Wallace: una raccolta di 23 racconti scritti nel 1999. E usciti in Italia (2000) da Einaudi, nella collana Stile Libero, con un'introduzione dell’americanista Fernanda Pivano. Già amica e traduttrice di tanti autori della New Generation, ma anche di classici. Tra gli altri Hemingway, Kerouac, Ginzberg, Scott Fitzgerald e innumerevoli altri.

Una galleria (dis)organica di personaggi tanto odiosi da farci vergognare di appartenere all’universo maschile. Addirittura ributtante il focomelico Johnny Moncherino che sfrutta la propria menomazione per portarsi a letto le donne. Con cinismo e aridità, sfruttandone il senso di colpa e la pietà.

Si tratta di racconti: il che spiega la frammentarietà del plot teatrale. Si ride, amaro. E si conclude che gli attori sono bravissimi a cimentarsi in uno spettacolo inquadrabile nel genere del buon cabaret. Che è pur sempre teatro.

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