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Coronavirus, la Società di Mutuo Soccorso di Perugia: "Malati oncologici o con gravi patologie, priorità nel vaccino"

Il sociologo Vanni Capoccia: "Voi dovete essere vaccinati prima di noi, perché è un vostro diritto"

“Voi dovete essere vaccinati prima di noi, perché è un vostro diritto, non per pietà”. Parla la Società di Mutuo Soccorso di Perugia.

A chi dare la precedenza?

“Ai malati oncologici e a quelli con gravi patologie”.

Questo risponde, a nome della Società, il sociologo Vanni Capoccia, portavoce dell’Associazione e, per anni, attivo operatore nel settore socio-sanitario.

Aggiunge: “Giuste le proteste sulla campagna di vaccinazione, sia per la sua lentezza che per le scorte di vaccini rimaste in frigorifero”.

Dunque, che fare?

“Su questo non possiamo che invitare chi di dovere ad accelerare, perché nemmeno un vaccino rimanga inutilizzato. C’è infatti da sottolineare tristemente che, ad oggi, non siano stati ancora vaccinati i malati oncologici e quelli con gravi patologie”.

Siamo al paradosso, vero?

“Si è addirittura verificato il paradosso che alcuni di questi malati sono stati vaccinati non come tali, ma perché appartenenti a categorie che hanno avuto la precedenza, ad esempio per motivi anagrafici”

Però, niente guerra fra vaccinati e vaccinandi.

“Noi non siamo per la guerra tra i già vaccinati e tra chi deve ancora esserlo. Pensiamo che il vaccino deve essere bene comune e diritto universale, per tutte e tutti, e che dobbiamo essere tutti vaccinati: in Umbria, in Italia, nel Mondo”.

Ma ci sono ragioni che motivano certe precedenze?

“Pensiamo che i malati con patologie gravi devono avere la precedenza su altri, perché hanno già aspettato troppo tempo e perché noi, come cittadini, dobbiamo dare loro la precedenza”.

Chi si deve muovere?

“Sarebbe un bel segnale se le associazioni di volontariato facessero sapere all’assessorato alla sanità e alla cittadinanza che i loro volontari, essendo ora protetti, non aspettano altro che di poter tornare a svolgere la propria funzione. Che vorrebbero accompagnare i malati da loro assistiti a vaccinarsi. E di volerlo fare nel più breve tempo possibile”.

La più antica Associazione cittadina (1861) precisa infine, anche a nome del presidente Primo Tenca: “La nostra Società è nata come forma mutualistica tra i propri iscritti. Pensiamo dunque che sarebbe giusto se ora, tutte e tutti noi, fossimo mutualistici verso questi cittadini umbri che hanno malattie oncologiche o altre particolarmente gravi, e facessimo loro sentire la nostra vicinanza di cittadini e di persone”.

Sacrosanto. Perché la parola “compassione” non significa semplicemente “pietà”, ma “patire insieme”. E il dolore è il più forte e antico collante che ci rende umani. Più umani.

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