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Covid, la Fisiocam diffida la sanità regionale e, in assenza di riscontro, prepara un ricorso al Tar

La delibera 786 del 2 settembre su prelievi e analisi sarebbe "illegittima e dannosa"

La Fisiocam diffida la sanità regionale e, in assenza di riscontro adeguato, prepara un ricorso al Tar. “Quella delibera (la 786 del 2/9/2020) è illegittima e dannosa per quanto attiene alle misure di contrasto al covid”, dicono i titolari di quell’azienda.

Una lettera dello Studio legale Gianni Dionigi contesta duramente quelle conclusioni. La forma e la sostanza della delibera sarebbero contraddittorie e tali da generare un calo del controllo della situazione.

Domandiamo a Carmine Camicia, quali le criticità?

“La Fisiocam è stata autorizzata dalla Regione a svolgere attività di punto prelievo. Esistono infatti, e sono state verificate, tutte le condizioni di carattere sanitario e ambientale per procedere nella massima sicurezza e nel rispetto di tutte le normative, circa prelievo, trasporto, sanificazione e quant’altro”.

“Siamo peraltro contrattualmente legati al laboratorio Crabion – aggiunge il titolare – uno dei cinque (oggi quattro) autorizzati ad effettuare test molecolari”.

Quale il motivo del contendere?

“La delibera, al punto 2, decide di escludere dall’effettuazione del prelievo dei tamponi (oro/rino-faringei) i punti prelievo autorizzati dalla stessa Regione. Un’evidente contraddizione che non segue un filo di logica”.

Dove sta la contraddizione?

“Così i laboratori di analisi diventano punti prelievi e i punti prelievi sono di fatto aboliti”.

Quali le vostre intenzioni e disponibilità?

“Vorremmo dare un contributo alla sanità e alla società regionale in questo delicatissimo momento”

Perché si parla di disservizio?

“Si ricorda che gli ambulatori di Piazzale Europa sono punti prelievo e, assurdamente, la delibera finisce per escluderli, creando disservizio e disagio. Insomma, se continuassero ad operare, lo farebbero in violazione della stessa delibera”.

Come vanno le cose presso i laboratori autorizzati?

“Se si considera che il carico teorico assomma a 200 mila potenziali pazienti per ciascun laboratorio, si può facilmente immaginare quali rischi di affollamento comporti questa assurda decisione della Sanità regionale”

Insomma, si frena, invece di accelerare i tamponi?

“Esattamente così”.

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